Il Campidoglio consentirà le discoteche sulla spiaggia. Confesercenti: “Meglio tardi che mai”

Il Campidoglio rilascia finalmente due autorizzazioni per discoteche negli stabilimenti balneari. Intanto a Fregene si balla il Silent Party

Alla fine la trattativa aperta da Confesercenti ha dato un primo scarno risultato. Il Campidoglio, a stagione praticamente quasi finita, nonostante i tre mesi di tempo avuti a disposizione per valutare le domande pervenute dagli esercenti locali è riuscito ad autorizzare, appena, l’apertura di due discoteche su tutto il Lido di Ostia. L’unica consolazione è che gli appassionati delle luci psichedeliche potranno ballare agli stabilimenti Elmi e Venezia fino alle tre di notte, nei giorni prefestivi e festivi e fino alle due negli altri giorni della settimana. E per giunta avranno a disposizione solo una manciata di settimane per farlo.

Il Campidoglio rilascia finalmente due autorizzazioni per discoteche negli stabilimenti balneari. Intanto a Fregene si balla il Silent Party

Poiché l’autorizzazione scadrà il prossimo 30 settembre -aggiunge Fabbri Biancone- abbiamo chiesto di prorogarne l’efficacia sino al 31 ottobre per consentire agli esercenti di poter recuperare almeno in parte i costi sostenuti per luci, console, e tutto ciò che ruota intorno alle discoteche inclusi i pierre con cui vengono stretti accordi per portare persone e anche vip nei locali”.

Un contentino che ha un sapore amaro, soprattutto se lo si confronta con i metodi completamente diversi con cui altre amministrazioni locali affacciate sul Tirreno hanno affrontato il tema dell’intrattenimento serale e dell’apertura dei locali notturni affacciati sul mare.

La determinazione dirigenziale dell’assessorato alla Cultura di Roma Capitale giunge tardivamente ma apre la strada a un’ulteriore accelerazione di nuove possibili aperture, dunque meglio tardi che mai”, dice Valentina Fabbri Biancone presidente di Confesercenti.

In realtà Ostia dispone di un lungomare lunghissimo e in parte disabitato dove non si pongono certo problemi di disturbo alla quiete pubblica da parte di questo tipo di attività senza contare altri riflessi di carattere sociale. In primo luogo la preoccupazione che i nostri giovani, in un territorio in cui il 50% della popolazione è sotto i 40 anni, siano costretti ad andare fuori zona per divertirsi e, non di meno, l’effetto di contrasto alla microcriminalità derivante dall’apertura di nuovi spazi in aree altrimenti condannate all’oblio”.

“L’associazione -prosegue Fabbri Biancone- ringrazia anche il consigliere capitolino Yuri Trombetti per il coordinamento necessario a trovare la quadra attraverso il contatto tra i diversi tavoli tecnici coinvolti. Alcuni operatori, come il Tibidabo, si stanno comunque organizzando per il prossimo anno”.

“Più in generale viviamo una fase abbastanza complessa dal punto di vista burocratico sia per il fatto che il Campidoglio si è ripreso le deleghe per il litorale, sia per l’incertezza connessa al rinnovo delle concessioni balneari entro fine anno come richiesto dall’Unione europea”.

Anche il Comune di Roma è intervenuto sull’argomento. “Siamo consapevoli dell’importanza dell’intrattenimento per il litorale di Ostia –ha sottolineato in una nota Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale– le domande ricevute sono otto e stiamo proseguendo con i doverosi accertamenti amministrativi affinché le autorizzazioni possano essere estese ad altre strutture in regola. L’anno scorso furono concesse tre autorizzazioni su undici domande”.

L’esponente della Giunta guidata da Roberto Gualtieri ribadisce quanto affermato alla fine del mese di luglio scorso in risposta alle accuse di immobilismo lanciate dagli operatori del settore. La colpa della mancata apertura delle discoteche sulle spiagge di Ostia non è del Comune di Roma ma di chi non si mette in regola”, sintetizzò Gotor difendendosi dall’accusa di aver silenziato le notti lidensi (leggi qui).

Mentre a Roma il modello disco dance si ispira agli anni ruggenti di John Travolta a Fregene si sperimentano i “Silent party”

Mentre il Lido di Roma soffre del burocratismo impenitente che spesso paralizza persino le buone intenzioni dell’amministrazione capitolina a Fregene, località situata nel territorio di Fiumicino, perla delle notti romane del Tirreno sin dagli anni Settanta, il comune della città aeroportuale patrocina un evento denominato “Silent Party” che avrà luogo il 30 agosto presso lo stabilimento Levante a partire dalle ore 21.00 e che consiste in un format completamente innovativo.

Silent Party” significa fare discoteca senza l’impatto in termini di decibel di una discoteca tradizionale. Il tutto in pista si svolge tra partecipanti che si immergono nel ballo tramite musica diffusa completamente con le cuffie con generi che spazieranno dal reggaeton alla techno per arrivare sino ai timbri del pop e delle produzioni più commerciali.

Un evento aperto a persone di tutte le età, all’insegna del divertimento e della condivisione. “Un’iniziativa che è in linea con la nostra visione di un turismo responsabile ed innovativo. Oltre che un modo per valorizzare le nostre spiagge, offrendo al contempo esperienze di qualità che rispettano l’ambiente e promuovano un modello di divertimento sostenibile” ha rimarcato l’Assessore al Turismo del comune di Fiumicino, Federica Poggio.

Ma Fiumicino -osserva in conclusione Valentina Fabbri Biancone- gode di un’autonomia molto diversa da quella di Ostia e del suo entroterra che con i suoi 260mila abitanti resta comunque un quartiere di Roma”.

Intanto già la notte scorsa la polizia ha iniziato i pattuglioni contro l’uso di stupefacenti e alcool alla guida dei veicoli (leggi qui).

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