Nel mirino la graduatoria dei futuri capitani della Polizia Locale, mille in lizza. E il comandante minaccia denuncia
Futuri capitani della Polizia Locale a rischio denuncia. I funzionari che hanno presentato la documentazione erronea e quindi falsa sul fronte titoli di studio per la promozione del grado (da tenenti a capitani) correggano oppure rinuncino. A lanciare l’avvertimento con tanto di annuncio di denuncia penale all’autorità giudiziaria il comandante della Polizia Locale Mario De Sclavis.
La graduatoria in formazione per la nomina dei prossimi vicecomandanti del Corpo rischia di essere travolta dai ricorsi. Intanto a mettere un punto su eventuali irregolarità è sceso in campo il numero uno della Polizia Locale di Roma Capitale costretto – con una nota rivolta – a rinnovare le direttive e segnalare ai colleghi gli eventuali rischi.
Chi vorrà vedersi riconosciuto il titolo di capitano – con possibilità di andare a comandare reparti con relativo balzo di carriera – ed ha già presentato la documentazione riguardante anzianità di servizio, titoli di studio, esperienza, potrà presentare eventuali istanze di riesame o di rinuncia alla selezione fino al 31 agosto, data così prorogata.
Evidentemente il controllo a campione sulla procedura di selezione del personale o le segnalazioni all’interno del Corpo hanno evidenziato più anomalie.
Tanto che il comandante De Sclavis nella nota – inoltrata a tutti i comandi – ha specificato che “entro lo stesso termine – al fine di non incorrere nelle sanzioni previste dall’art. 76 del DPR 445/2000 e in attesa che pervengano gli esiti sul controllo a campione delle autocertificazioni – dovranno pervenire alla Commissione specifiche comunicazioni di rettifica e/o di rinuncia alla selezione da parte di coloro che abbiano erroneamente attestato di possedere, oltre alla laurea specialistica, anche un’ulteriore laurea triennale”.
“L’ulteriore laurea triennale necessariamente deve essere titolo differente da quello necessario per il conseguimento del relativo titolo specialistico“, sottolinea De Sclavis riferendosi a chi abbia conteggiato il titolo due volte.
La legge citata recita testualmente che “Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia”.
E precisa che la non veridicità della dichiarazione sostitutiva presentata comporta la decadenza dai benefici eventualmente conseguiti, non lasciando tale disposizione alcun margine di discrezionalità alle Amministrazioni che si avvedano della non veridicità delle dichiarazioni, prescrive la norma.
E qual è l’errore di conteggio che i futuri capitani avrebbe fatto con più disinvoltura il doppio conteggio dei titoli di studio. Laure triennale e magistrale calcolata due volte.
Eppure il quadro di riferimento era chiaro. Canaledieci lo riporta per ulteriore trasparenza.
Insomma sbagliare non era facile.