L’impressione è che per la realizzazione del nuovo quartiere Borgo dei Pescatori bis si voglia procedere in modo speditivo e alla chetichella
Sulla realizzazione del Borgo dei Pescatori Bis a Ostia scende in campo anche LabUr, laboratorio di urbanistica, che sollecita il Campidoglio a fare piena luce su un progetto ciclopico denominato Ibis e passato di mano come proprietà dalla famiglia Petrini a quella dei costruttori Mezzaroma.
Lo scorso 31 luglio è stata chiamata a partecipare la cittadinanza nell’ambito di un processo amministrativo su cui si allungano diverse forzature e altrettante ombre che danno l’impressione che l’amministrazione di Roma Capitale voglia accelerare fasi realizzative che non tengono conto né di alcuni passaggi progettuali poco chiari né delle “difficoltà finanziarie -sottolinea LabUr- dell’imprenditrice Barbara Mezzaroma”.
In secondo piano sarebbe poi stato messo anche il tema del rispetto dei vincoli urbanistici indispensabili a garantire che la realizzazione di un quartiere di vaste dimensioni sia dotato di tutti i servizi e le opere di pubblico interesse richieste. Senza contare le pendenze legali non ancora risolte in merito ai contenuti di una relazione sul sistema dei trasporti risalente al 2015 e a una controversia attinente a specifici problemi di natura catastale.
Il richiamo a un indispensabile processo di trasparenza su tutto l’iter, secondo gli esperti di LabUr, punta anche a evitare il rischio che la sua improvvisa accelerazione metta i residenti di Ostia di fronte al fatto compiuto di una nuova lottizzazione. Un piano che prevede la realizzazione di 155 appartamenti e un centro commerciale “spacciato come opera di riqualificazione” su cui pende il rischio, molto concreto, che non si rispettino gli standard previsti. E questo con la scusa di dover per forza riempire “vuoti urbani per sottrarli alla criminalità”, come sottolineato dall’imprenditrice Barbara Mezzaroma e l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia.
Il nuovo insediamento da 344 abitanti, sei palazzine da sei piani, negozi per 3300 metri quadrati e un fantomatico albergo di proprietà comunale che dovrebbe trovare posto in un’area occupata dalle originarie dune di macchia mediterranea, stretta tra ferrovia, Canale dei Pescatori e lungomare.
Andrea Schiavone e Paula Felipe De Jesus di LabUr hanno inoltre osservato che le tavole pubblicate sul sito comunale introduttive all’argomento e su cui la collettività da interpellare dovrà dunque formare il proprio giudizio, sono vecchie e risalgono ormai al 2007. Tutti passaggi che inficiano l’avanzamento di Ibis verso la posa della prima pietra anche se i nuovi insediamenti rimasti sulla carta hanno ottenuto il via libera della Conferenza dei Servizi nel 2022.
Ma l’impressione che le parti direttamente interessate vogliano bruciare le tappe procedendo alla chetichella e in modo speditivo è forte. La posta in gioco, del resto, è davvero imponente. Si intendono realizzare sei edifici destinati ad abitazioni (4504 mq, alti sei piani ovvero 19,75 mt per 344 nuovi abitanti), un immobile alto 5 piani ovvero 18,5 mt (7021 mq) da destinare a turistico ricettivo di proprietà comunale, un centro commerciale da 3300 mq con parcheggio interrato e un supermercato da circa 2000 metri quadrati, una scuola da 0 a 6 anni e la nuova sede della ASD Pescatori Ostia per un totale di 5935 mq incluso il campo da calcio (leggi qui).
Dietro a tutto ciò lascia perplessi il fatto che non vi sia “neanche uno straccio di convenzione pubblico-privato” e che chi realizzerà l’operazione dovrà costruire una struttura turistico-ricettiva che il Comune di Roma dovrà successivamente assegnare “mediante procedura di evidenza pubblica”.
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