Ion Popescu è un senza tetto ma, soprattutto, una persona timida, molto riservata e piena di dignità. A Ostia ci sono varie persone che lo conoscono, perché qualche tempo fa alcuni cittadini lo hanno premiato con tanto di diploma per “il senso civico dimostrato nel voler riqualificare e restituire la cittadinanza il ponte pedonale della stazione lido centro”. Ion lo aveva ripulito e riverniciato, come forse neppure l’ufficio tecnico avrebbe potuto anche se non se ne è mai interessato.
Un senza tetto premiato dalla cittadinanza con un diploma per la sua intraprendenza
Non sempre la generosità viene ripagata con la giusta moneta. E sì perché Ion, che fino a non molto tempo fa viveva a Campo Ascolano, centro residenziale situato poco più a sud del Lido di Roma, non era un senza tetto, viveva in un camper in buone condizioni su cui aveva, persino, installato dei pannelli solari per ricavarne acqua calda.
Lo ha raccontato lui stesso ad Antonio Belsanti, un cittadino lidense che ha voluto conoscere Ion di persona, dopo averlo notato dormire sotto una pianta non lontano dall’isola ecologica che si trova vicino al campo di calcio dell’Ostia Mare.
“Mi sono avvicinato a Ion con tatto e con il massimo del rispetto. Non si trattava di un individuo fuori di testa, alcolizzato e neppure di un senza tetto così ho colto la scusa di potergli offrire dei panini e un’aranciata che ha accettato di buon grado. E’ in buone condizioni sia di salute, sia igienico personali e mi ha raccontato -dice Antonio- di essere finito in strada dopo che qualcuno ha deciso di demolire il camper in cui viveva nel parcheggio di fronte a un vivaio situato sulla via Litoranea. Una sistemazione che aveva, tra l’altro, trovato con tanto di permesso del titolare del negozio nonché proprietario dell’area e dove Ion aveva anche un piccolo orto di cui si prendeva cura per avere verdure fresche da mangiare. Poi un giorno, rientrando, il suo camper era sparito. Non lo aveva rubato nessuno, semplicemente essendo abusivo, era stato confiscato e rottamato”.
Ion ne ha ricevuto un colpo terribile non si è arreso ma, come purtroppo accade spesso a chi finisce per strada, è precipitato in una condizione dalla quale non è facile uscire, anche dal punto di vista psicologico.
“Sono fermamente convinto -aggiunge Antonio- che dietro a ogni persona può esserci una storia, spesso tragica ma che vale la pena di essere conosciuta a fondo. E così è stato anche per lui. Non ho una vita semplicissima e ho imparato a reagire perché non ci sono altre alternative. Mi ha aperto il cuore il fatto che quando ci siamo stretti la mano e abbracciati in lui ho sentito quasi una sorta di timore e stupore nell’essere avvicinato con tanta empatia. Così mi ha spiegato che c’è qualcuno che gli dà una mano e che vorrebbe mettersi in regola con i documenti che sono scaduti. C’era gente che già sapeva della sua travagliata vicenda ma che ha potuto testimoniare anche del suo altruismo quando su un autobus si è dato da fare per dare una mano a una donna, forse una nomade, bisognosa di aiuto”.
C’è qualcuno che si è attivato per trovare una sistemazione all’uomo di origini rumene
“Anche per questa ragione sono rimasto stupito quando Ion mi ha mostrato una banconota da cinque euro malamente attaccata con del nastro adesivo spiegandomi che gli era stata data dopo aver ripulito un piazzale che si trova davanti a una chiesa non lontana dal suo giaciglio all’aria aperta. Non discuto il valore di quanto gli è stato dato, ma le condizioni di quei soldi. Appena possibile -conclude Antonio- tornerò da lui per dargli dei vestiti nuovi e delle ciabatte che ho preparato e che, proprio per rispetto, non possono essere già usati. Beh, giudicate voi …chi può aiutarlo, si faccia avanti, e magari, ne riceverà, come è stato per me un arricchimento”.
Ion ha, tra l’altro, una sorella che vive ad Aprilia e che, attraverso la Sala Operativa Sociale del Comune si è mossa per trovargli una sistemazione. Ma a Ostia l’amministrazione locale non ha strutture da mettere a disposizione. L’uomo dovrebbe dunque spostarsi necessariamente in altre zone della capitale se il suo desiderio non fosse quello di rimanere a qualsiasi costo sul litorale. Almeno fino a quando la pianta sotto cui si protegge non potrà difenderlo dal freddo.