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Estate, il cocomero di Maccarese: i segreti del successo e della produzione al top

Con le alte temperature il cocomero diventa sempre più protagonista non solo ai pasti ma anche sulle spiagge 

Spiaggia, sole, mare e…cocomero. L’estate porta con sé una voglia irresistibile di degustare questo frutto estivo. Prelibatezza per il palato, icona di freschezza, il litorale romano offre ai turisti la possibilità di mangiare il cocomero nella sua massima espressione di bontà.

Con le alte temperature il cocomero diventa sempre più protagonista non solo ai pasti ma anche sulle spiagge

Il cocomero, frutto estivo per eccellenza, gradito da adulti e bambini, è un must per chi arriva a Maccarese.

Nella zona tutti vanno a caccia del prodotto locale, che è acquistabile anche in diversi chioschi o supermercati.

Il suo nome è famoso a Roma, tanto che ogni giorno partono da Maccarese le “spedizioni” alla volta del mercato della Capitale. Richiestissimo dai bagnanti, che cercano un chiosco dove poterlo degustare, e dai turisti che soggiornano da queste parti.

Ma come sta andando la produzione questa estate?

“Non c’è da lamentarsi – spiega Andrea Mazzetto, che ha le terre in due punti di Maccarese, via Monti dell’Ara e viale di Porto – Visto il gran caldo rispetto al passato diamo più acqua. Più andiamo avanti con gli anni più il tipo di cocomero migliora. Quest’anno, poi, i cocomeri sono buonissimi, zuccherini. Ho misurato il grado zuccherino ed è uscito un bel 14, si tratta di un ottimo dato”.

E infatti, il sapore dei cocomeri di questa annata colpisce i palati. “Sto raccogliendo in media cento quintali al giorno  – spiega – Li portiamo quasi tutta a Guidonia al Centro agro alimentare. Sono molto richiesti tra Roma e provincia”.

Per passare da pianta a cocomero ci vogliono circa tre mesi.Li ho piantati da marzo fino al 10/15 giugno. La raccolta parte alla metà di giugno e va avanti fino ai primi settembre su ‘campo aperto’, non in serra”.

I cocomeri di Maccarese (foto: Andrea Mazzetto)

Una produzione su cui occorre vegliare. Sia per controllarne lo stato e verificare che i cocomeri non abbiano preso malattie, sia per fornire l’acqua necessaria alla crescita della pianta. Si procede a seconda del terreno.

“Generalmente i nostri cocomeri ricevono l’acqua ogni tre o quattro giorni su viale di Porto in quanto il terreno è sabbioso mentre a via Monti dell’Ara, essendo terra, basta una volta. Quest’anno visto il caldo la frequenza è la stessa. Purtroppo dobbiamo fare i conti con i cinghiali. Su venti file i primi trenta metri sono per loro. Rappresentano un problema sia per i cocomeri che per i meloni. Qui ne abbiamo una quindicina”.

Il costo dal produttore è di circa 40, 45 centesimi al chilo ma poi viene messo sul mercato con un prezzo che va da un euro ad un euro e venti circa.

“La qualità del cocomero è sempre più alta – spiega Simone Piccinin, anche lui agricoltore su viale Tre Denari, a Maccarese – Io faccio quattro o cinque trapianti nell’arco della Primavera iniziando tra il 15 e il 20 marzo e raccolgo i primi cocomeri intorno al 20 giugno. Quest’anno costano poco meno rispetto al 2023, parliamo di 5/10 centesimi. Le temperature sono molto alte, le piante hanno una resistenza minore e la maturazione è più concentrata. Siamo davvero di fronte a delle produzioni di grande qualità. Il periodo migliore è quello in cui siamo ora, tra la metà di luglio e la fine di agosto“.

La richiesta di cocomero, data la sua freschezza, cresce proporzionalmente alle temperature? 

“Sicuramente – spiega Piccinin – le alte temperature invogliano le persone a mangiare cocomero. Poi con la prima pioggia si rallenta. Da due o tre anni i cocomeri hanno un gusto di fascia alta e questa estate sono perfetti. Hanno raggiunto una maturazione in maniera ottimale. Una condizione legata ad eventuali crisi dovute ad eventi come malattie o carenze idriche, che però noi non abbiamo, ed è per questo che riusciamo a produrre questo tipo di cocomero“.

E per quanto riguarda i cinghiali?

“Fino ad ora per fortuna li ho solo visti passare ma non sono entrati. Intorno ai miei campi c’è il mais e, finché è in piedi quello, il cinghiale va lì”.

Modi creativi per gustare il cocomero

Il cocomero, in cucina, è un prodotto estremamente versatile e si può utilizzare in molti modi creativi. Non solo la fetta singola, quindi. Dalla classica macedonia alle insalate, dalle marmellate agli smoothie frullandolo, ad esempio, insieme a limone o menta, per trasformarlo in una bevanda super dissetante da gustare nei giorni più caldi.

Per non parlare poi di gelati e sorbetti fatti in casa, a base di cocomero, perfetti per concludere un pranzo o una cena tra amici.