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Viaggio nell’inferno: “Fermi due ore e cambio di binari senza senso sul treno ad alta velocità”

Un incendio all’altezza di Viterbo trasforma in un incubo il viaggio sul treno ad alta velocità

Quasi trecento minuti di ritardo con una sosta di due ore in una piccola stazione dell’Umbria. E’ la testimonianza che arriva dai passeggeri del treno ad alta velocità Italo Av8913 partito da Venezia alle 13,05 e rimasto in viaggio fino a Roma per quasi nove ore contro le quattro previste.

Un incendio all’altezza di Viterbo trasforma in un incubo il viaggio sul treno ad alta velocità

Colpa di un incendio, avrebbe sostenuto la capotreno, se il convoglio in viaggio da Venezia a Salerno via Roma ha subito ritardi, soste e “ripensamenti”. E’ una viaggiatrice a raccontare la disavventura vissuta da centinaia di passeggeri nella giornata di oggi, martedì 30 luglio. “Il treno è partito in orario da Venezia – racconta la donna – e fino alla stazione di Allerona è andato tutto bene. A quel punto il treno è rimasto fermo per due ore: la comunicazione che ci è stata fornita è che era in atto un vasto incendio nella zona di Orvieto che interessava la linea ferroviaria dell’alta velocità. Dopo due ore d’attesa, con anziani e bambini diventati insofferenti per la sosta forzata, per questo motivo, è stato detto dal personale di Italo, veniva deciso di lasciare i binari dell’alta velocità per passare alla linea convenzionale”.

Dunque il treno Av8913, con due ore di ritardo, iniziava a muoversi verso Roma quando, percorso qualche chilometro, una nuova sosta e un nuovo avviso. “La capotreno – prosegue la testimone – ci ha riferito che la Centrale di controllo ha cambiato idea e che, pertanto, si tornava indietro ad Allerona per riprendere la linea dell’alta velocità. Ha usato testualmente la frase la Centrale di controllo ha cambiato idea”.

Risultato, l’arrivo a Roma Termini è avvenuto poco prima delle 22,00 con quasi trecento minuti di ritardo e i passeggeri indignati non tanto per l’incendio che ha reso difficile il viaggio quanto per l’incertezza delle decisioni da parte dell’organizzazione ferroviaria che hanno dovuto subire. E per la scortesia del personale: “Le hostess non sono passate neanche a offrirci dell’acqua” conclude la testimone

Va detto che stessa sorte, con ritardi tra 105 e 218 minuti, hanno subito nel pomeriggio tutti gli altri treni ad alta velocità nel percorso tra Nord e Sud Italia.