(Adnkronos) – Va sempre rammentato che i giornalisti si trovano ad esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della nostra Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo, come a Torino nei giorni scorsi. Documentazione dell’esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni. Per citare Tocqueville, 'democrazia è il potere di un popolo informato'". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia del Ventaglio. "Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno. Si è aperta la discussione – ha ricordato il Capo dello Stato – sulla opportunità di una nuova legge organica sull’editoria, come avvenuto in precedenti occasioni di svolta in questa industria. È inevitabile tenere conto della evoluzione tecnologica che ha mutato radicalmente diffusione e fruizione delle notizie. È responsabilità della Repubblica e della Unione europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto". "Ai giornali, alla stampa, alla radio e alle tv, si sono affiancate oggi le piattaforme digitali, divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi. Appare singolare che a un ruolo così significativo corrisponda una convinzione di minori obblighi che ne derivano, con una tendenza, del tutto inaccettabile dei protagonisti a sottrarvisi. Gli over the top appaiono distanti dal sentimento comune, dalle relazioni di appartenenza alla comunità entro cui operano, quasi occupassero uno spazio meta-territoriale che li rende veicoli di innovazione, capaci di intercettare opportunità economiche, senza tuttavia considerare che anche per essi valgono i principi di relazioni commerciali e tutela delle regole della convivenza civile propri agli Stati e alla comunità internazionale da cui traggono benefici". "Ho citato questioni non nuove, tanto è vero -ha proseguito il Presidente della Repubblica- che l’Unione europea ha approvato proprio nell’aprile di quest’anno, in un confronto tra Parlamento europeo e Consiglio Ue, il nuovo Regolamento sulla libertà dei media, ora in fase di progressiva attuazione, a partire dall’8 novembre prossimo per quanto riguarda i diritti dei destinatari dei servizi di media, vale a dire i cittadini". "In sintesi: promozione del pluralismo e della indipendenza dei media in tutta la Ue, con protezione dei giornalisti e delle loro fonti da ingerenze politiche; pubblicità sui fondi statali destinati a media o piattaforme; garanzia del diritto dei cittadini alla gratuità e pubblicità delle informazioni; indipendenza editoriale dei media pubblici; protezione della libertà dei media dalle grandi piattaforme; istituzione di un nuovo Comitato europeo per i servizi di media per promuovere una applicazione coerente di queste norme". "Come si vede, un cantiere e un percorso impegnativo per la Ue e per gli Stati membri, coscienti -ha concluso Mattarella- del valore che questo tema ha per la libertà del nostro continente. Tema, aggiungo io, impegnativo per tutti coloro che del mondo dell’informazione sono parte". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)