Catturato anche il terzo baby detenuto evaso domenica dal carcere minorile di Casal del Marmo. E’ un quindicenne tunisino. L’adolescente era fuggito dal penitenziario domenica insieme ad altri due compagni di cella, entrambi 17enni e come lui di nazionalità tunisina.
Il 15enne era fuggito domenica dal carcere minorile insieme ad altri due detenuti
Ieri erano stati rintracciati e arrestati i due 17enni. Oggi la svolta, i tre fuggitivi sono stati tutti riassicurati alla giustizia.
Ad arrestare il quindicenne in fuga i carabinieri della compagnia Roma Centro. E’ stato fermato a Colle Oppio e sottoposto a fotosegnalamento. A confermarne l’identità gli esami dattiloscopici.
Spetterà ora al tribunale dei minori la decisione sull’assegnazione di un nuovo carcere.
Tutti e tre i detenuti, minorenni con situazioni difficili alle spalle, ora si ritrovano accusati anche di evasione.
“Apprendiamo che, anche, il terzo evaso dall’IPM Casal del Marmo di Roma è stato rintracciato e preso dai Carabinieri”, ha commentato Massimo Costantino segretario generale della Fns Cisl Lazio Lazio esprimendo compiacimento per la tripla cattura.
La reazione del sindacato
“Occore non dimenticare, purtroppo, che gli agenti della Polizia penitenziaria lavorano in condizioni quotidianamente insostenibili“, ha aggiunto il sindacalista che ha più volte denunciato il sovraffollamento a Casal del Marmo che potrebbe ospitare 45 minori invece dei 55 attuali.
“Del problema delle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria non se ne parla tanto. Sono condizioni estreme che chiamano in causa l’intera organizzazione del sistema carcerario italiano dato che di sistematico c’è ben poco.
E c’è ben poco perché ciò che manca a coloro che devono controllare e dirigere la vita carceraria è la sicurezza del lavoro, mentre il benessere organizzativo appare come una chimera“.
Per la Fns Cisl lazio occorrono provvedimenti eccezionali perché quelli già messi in campo dallo scorso anno con punte di nuove assunzioni – finalmente – mai viste prima in questi numeri, sono insufficienti ed inadeguati alla gravita’ della situazione, conclude il sindacalista.