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Anche Confcommercio, Federbalneari e Sib lo ammettono: “Il Campidoglio ha ucciso il turismo a Ostia”

Le associazioni scrivono al sindaco Gualtieri: senza permessi di apertura delle discoteche, la Ostia by night è un nostalgico ricordo 

Nessun rilancio turistico per Ostia. La stagione in corso rischia, invece, di trasformarsi nel funerale delle imprese balneari. Il grido di allarme arriva dal resto dei sindacati imprenditoriali e balneari del litorale romano ovvero da quelli che appena un mese fa si erano dissociati dall’iniziativa di protesta del gruppo di comitati e associazioni capeggiati da “Ostia imprese e professioni“.

Lo scorso giugno, infatti, Confcommercio, Federbalneari e Sib all’ultimo momento avevano deciso di non aderire all’appello indirizzato al sindaco Gualtieri firmato da Ostia imprese e professioni (per dettagli leggi qui). Ora però la situazione è ulteriormente peggiorata e questi sindacati datoriali affermano: “Siamo a luglio inoltrato e le autorizzazioni non arrivano”.

Le associazioni scrivono al sindaco Gualtieri, la Ostia by night è un nostalgico ricordo

La nuova lettera al Sindaco è stata sottoscritta dal resto del comparto produttivo e balneare. Resta fuori la Confesercenti. Confcommercio, Federbalneari e Sib denunciano di non aver trovato risposte in merito alle procedure di richiesta per organizzare, nel rispetto delle regole, esecuzioni musicali ed intrattenimenti danzanti. Questo ha bloccato la Ostia by night, che oggi è solo un ricordo.

“Visto il ritardo delle risposte degli uffici competenti  – si legge nella lettera- nel richiedere eventuali integrazioni e considerando il periodo della stagione balneare già inoltrata e di conseguenza la perdita degli organizzatori, delle società di service e della forza lavoro già contrattualizzate o con accordi in essere, che hanno dovuto scegliere di operare in altri litorali, comunichiamo con dispiacere che, alla luce di quanto su esposto i nostri associati si riservano dal proseguire nell’iter autorizzativo per le serate danzanti. Consapevoli, pur non ritenendoci responsabili, di condannare il lungomare romano, dalla grande vocazione turistica, al buio ed al silenzio, facendo spazio a problemi sociali e di sicurezza“.

“Le conseguenze di non poter dar forma operativa alla Sua Ordinanza del 30 aprile 2024 – prosegue la lettera al Sindaco – comportano, nei fatti, il definitivo collasso economico ed occupazionale di tutto il litorale, con gravissime ripercussioni sull’intero indotto”.

“A conclusione vogliamo segnalare come quella del comparto intrattenimenti, sia solo l’ultima delle défaillance da registrare nella più ampia ed articolata offerta turistica del “Mare di Roma”, ormai a mala pena spiaggia dei romani”.

Per le associazioni si tratta di un’occasione di rilancio perduta, che allontana il litorale romano dalle ambiziose strategie di destinazione della città, considerando il boom di turisti registrato nella Capitale, che non troveranno questa estate un’offerta di  intrattenimento sul mare adeguata al livello delle altre Capitali del Mondo”.

In questa nota la replica dell’assessore comunale alla Cultura, Miguel Gotor.

Certo è che la protesta appare senza dubbio tardiva: i ristoranti del lungomare sono ormai deserti, le piazze prive di eventi e i romani ormai hanno orientato le loro attenzioni verso altre località più “movimentate”.