Apertura

Marco Lodoli a Ostia per parlare dell’amore nascosto e devoto di “Tanto poco”

Marco Lodoli incontra i lettori presso la libreria “Ubik” per presentare il suo ultimo romanzo, “Tanto poco”: storia di un amore singolare perché nascosto e silenzioso

Dopo quattro anni dal suo ultimo romanzo, “Il preside”, Marco Lodoli torna ai suoi lettori con un nuovo libro: “Tanto poco” per i tipi della Einaudi. E domenica 21 luglio, dalle ore 18,30, lo scrittore romano sarà a Ostia, presso la libreria “Ubik” di via dei Misenati 44.

Marco Lodoli incontra i lettori presso la libreria “Ubik” per presentare il suo ultimo romanzo, “Tanto poco”: storia di un amore singolare perché nascosto e silenzioso

Una storia d’amore silenziosa e timida, fatta di frasi brevi e movimenti lenti”: così un libraio descrive ai suoi clienti l’ultima fatica di Marco Lodoli. E, in effetti, quella di “Tanto poco” è davvero una storia d’amore che, però, sconfina in una forma di devozione senza che l’amante si manifesti con questo suo sentimenti nei confronti dell’amato. Lei è una bidella e lui il professore. Entrami lavorano nella stessa scuola, quindi una storia di vicinanza tra due mondi di differente classe sociale, di frasi di circostanza, legate alle reciproche funzioni professionali, vissute con sofferenza da parte di chi ama, incapace di vincere pudori e timidezza, e neanche percepite da chi è l’oggetto del desiderio.

E’ una storia di purezza, di dipendenza e devozione, vissuta nella sofferenza del silenzio timido e riservato, quella raccontata da Marco Lodoli che ritrova, in questo romanzo, la potenza della narrazione come ai tempi dei successi ottenuti con Isole e Nuove Isole, squarci su una Roma tutta da scoprire. Con “Tanto poco” l’autore torna alle ambientazioni scolastiche che gli sono proprie per il suo passato di insegnante presso l’industriale “Sandro Pertini” della Borghesiana. E prosegue, con la sua opera, l’analisi del tema a lui più caro, quello del confronto tra l’io e l’altro o, per meglio dire, con il diverso.

Tra le qualità della narrazione di Marco Lodoli, che collabora con il quotidiano “La Repubblica”, spicca la sua grande capacità descrittiva e, quindi, la facilità con la quale le sue opere possono essere tradotte in film. Suo è il romanzo “Snack bar Budapest”, tradotto su pellicola da Tinto Brass in un lungometraggio interamente ambientato proprio a Ostia. Da “Il rosso e il blu” Giuseppe Piccioni ha diretto un film dello stesso titolo e dal “Grande Raccordo” è stato tratto “Tobia al caffè” per la regia di Gianfranco Mingozzi.