Apertura

Italia Nostra: “Con la strage di pini muore il mito di Ostia: cure subito per salvare ciò che resta”

Italia nostra torna a denunciare la drammatica situazione dei pini di Ostia

Alberi prima rigogliosi e in salute, oggi morenti. Intere pinete “destinate a soccombere per noncuranza”. Una situazione su cui è tornata a pronunciarsi Italia Nostra. L’associazione chiede cure subito, da domani stesso, per tutti i pini tra il Grande raccordo anulare e il mare di Ostia.

Italia nostra torna a denunciare la drammatica situazione dei pini di Ostia

Sta per morire, con la bellezza dei pini e l’apporto alla salute degli abitanti, il mito di Ostia. Italia nostra chiede cure immediate e tempestive per evitarne la distruzione da Toumeyella Parvicornis.

“Ostia, fino a ieri innervata da stupendi esemplari di pini, da strade a mo’ di fiumi verdi di pini, da una delle più grandi pinete del Mediterraneo, ha perduto tutto o quasi di quello charme, di quel decoro, di quella bellezza, che ne facevano ancora tre anni fa una cittadina assai diversa, e speciale, rispetto a tanti altri Municipi di Roma. Grazie ai pini e al mare.
Il mare davanti e una corona continua di pinete alle spalle, da Castelporziano – Castelfusano a Sud, alle Acque Rosse -Tor San Michele a Nord. Da questo meraviglioso dono ambientale di partenza nel 1996 era nata persino una Riserva nazionale statale del litorale romano”.

Dai social è giunto un filmato drammatico, dell’alberata di pini della via del Mare. “Un tempo a più file e rigogliosa come la vedevamo solo un anno fa, oggi gialla e morente.
Stesse notizie arrivano addirittura a descrivere uno stato di grave sofferenza di tutta la monumentale alberata di pini della Colombo dal Grande raccordo anulare alla Rotonda del Lungomare. Aggiungiamo la drammatica scomparsa dell’intera pineta di Castelfusano e il quadro di una tragedia ambientale e paesaggistica è pressoché completo. Di fronte a tale drammatico scenario, dobbiamo far rilevare che le cure obbligatorie con endoterapia a base di abamectina mancate o tardive, o inadatte o non ripetute annualmente, stanno seminando la morte di altri pini anche dentro lo stesso abitato di Ostia”.

“Tutti i parchi pubblici e le pinete nell’abitato appaiono in enorme sofferenza, come il parco della Madonnetta con 59 pini e i 75 dei parchi Pallotta e dei Fusco. Si stanno perdendo ineluttabilmente moltissime, meravigliose alberature anche sui viali, dove venendo a mancare i pini, interi quadranti abitati rischiano di restare totalmente sprovvisti di alberi come, ad esempio, il quartiere Infernetto, che senza interventi di cura tra qualche anno sarà completamente spoglio, con grande impatto sulle temperature e la qualità della vita.
Le norme per le cure obbligatorie dei Pini attaccati dalla Toumeyella Parvicornis ci sono e sono indifferibilmente obbligatorie per tutti. Enti pubblici e privati. Siamo di fronte, a Roma, ad oasi verdi pubbliche e private fatte in gran parte di pini sani e rigogliosi. Questo sta a significare che le cure ben fatte e ripetute annualmente salvano questi alberi simbolo di Roma e, se somministrate per tempo, li risanano anche”.

“Al di là della ricerca delle eventuali responsabilità per l’accaduto, riteniamo sia tempo di rimboccarsi le maniche e iniziare da domani un piano IMMEDIATO e INTENSIVO di cura di tutti i pini di Ostia e di quelli che ci accompagnano nel cammino tra Roma e Ostia. Un piano meditato, studiato tra Campidoglio e Municipio, con possibili reintegri immediati e l’abbandono di ogni imperscrutabile e inspiegabile ‘ossessione anti-pini’, quale quella che ha portato a uccidere pini vivi e vegeti a via dei Pescatori”.