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Incendio alla Ecoimballaggi di Anzio: alti i valori sulle diossine. Aria irrespirabile anche sul Litorale romano

Monitoraggio Arpa su quattro disastrosi roghi esplosi nel Lazio: sulla Capitale e il suo mare gli effetti dei fumi tossici incrociati

Lo scorso 14 luglio nella zona di Padiglione ad Anzio, un incendio è esploso nell’area dello stabilimento della Ecoimballaggi, dove sono andati a fuoco tonnellate di bancali di plastica e carta che hanno sollevato una colonna di fumo nero tossico.

Immediata l’attivazione di Arpa Lazio per il monitoraggio della qualità dell’aria e la verifica della presenza di diossine, idrocarburi policiclici aromatici e policlorobifenili. I dati sono stati pubblicati in queste ore.

Monitoraggio Arpa su quattro disastrosi roghi esplosi nel Lazio: sulla Capitale e il suo mare gli effetti dei fumi tossici incrociati

Mai come in questi giorni purtroppo, l’ARPA Lazio è impegnata nel compito del monitoraggio della qualità dell’aria che sta preoccupando la popolazione della provincia di Roma e Latina per quattro disastrosi incendi, esplosi il 26 giugno a San Basilio; il 14 luglio ad Anzio; il 15 luglio a Latina, e il 17 luglio scorso a Casal Lumbroso.

Tra i dai recenti e resi pubblici in queste ore, ci sono anche quelli relativi alla nube tossica che ha saturato l’aria del Litorale sud, a seguito del rogo divampato nell’area dello stabilimento della Ecoimballaggi di Anzio.

Valori alti di sostanze che possono formarsi a seguito di incendi così disastrosi sono stati rilevati dalle analisi dell’aria nel campionamento svolto dal 14 al 16 luglio, che soprattutto per la presenza di diossine ha registrato un valore di 16 pg/m3.

Secondo la nota diffusa da Arpa Lazio dunque, che fa riferimento al documento Air quality guidelines for Europe 2000 dell’OMS, l’incendio ha effettivamente generato diossina, con una concentrazioni di gran lunga superiori al limite di 0,3 pg/m3 che indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata.

Dai utili sulla qualità dell’aria non sono ancora disponibili per il caso di Casal Lumbroso, ma proseguiranno nelle diverse zone dei roghi monitorati e verranno tempestivamente condivise ancora nei prossimi giorni sui canali ufficiali dell’ARPA Lazio.

Gli effetti della nube tossica anche sul Litorale romano

Anche sul Litorale romano, da Ostia e fino ai quartieri dell’entroterra del X Municipio, il risveglio è stato con un odore forte di bruciato che prendeva alla gola, che ha riportato le lancette dell’orologio indietro fino al disastro di Malagrotta.

Social scatenati per la preoccupazione di un nuovo incendio della pineta di Castelfusano, mentre il vento sta in realtà concentrando anche sul Mare di Roma l’effetto del fuoco incrociato di quattro giorni di incendi tra piccoli e grandi focolai. Soltanto ieri giovedì 18 luglio, sono stati oltre 40 gli incendi divampati in boschi e sterpaglie a Roma e provincia.