Erano in tre ad occuparsi del business dei pezzi di ricambio dei motocicli da rivendere sul mercato nero. Un’attività “laboriosa” e fruttuosa messa sù da due italiani e un nigeriano a Frascati, dove i poliziotti hanno ritrovato pezzi di scooter e moto di oltre 50 veicoli rubati.
Nel deposito gestito da una banda, parti smembrate e confezionate pronte per essere vendute
Sono stati tutti smembrati e suddivisi in pezzi rivendibili, con tanto di confezione in cellophane e numero abbinato, i motocicli rubati e ritrovati in un deposito di una zona insospettabile di Frascati dai poliziotti.
E’ stato il GPS di uno scooter rubato a fare da guida al lavoro di indagine degli agenti del Commissariato di zona, sulle tracce di una banda dedita ai furti e alla ricettazione di motocicli.
E’ stato proprio seguendo la scia di un furto messo in atto in queste ore, che ad un certo punto è stato individuato il GPS di un motorino rubato facendo scattare l’inseguimento del mezzo.
Una corsa arrivata fino all’interno di un insospettabile capannone in una strada di campagna nel territorio del comune di Frascati, trasformato in un’officina con tre persone dedicate a smembrare i veicoli rubati e suddividerli in pezzi per varianti di colore.
Lo scenario che si è aperto agli agenti di Frascati, era quello di un cimitero di veicoli a due ruote tra moto e scooter, tutti o quasi smontati, con le parti dei numeri di serie asportate per impedirne l’identificazione.
L’organizzazione che agiva rapidamente, aveva perfino previsto una confezione dei pezzi, che venivano impacchettati con carta e cellophane, e tutti singolarmente numerati e contraddistinti con vernice di colore diverso, pronti per essere consegnati in varie destinazioni.
Oltre 50 le moto e i motorini rinvenuti nel deposito di preparazione smistamento della merce rubata, e per cui sono state fermate e identificate tre persone, di cui due di nazionalità italiana e una nigeriana, al momento denunciate alla Procura di Velletri per riciclaggio.