Vigilessa pestata a Roma durante un controllo anti alcol organizzato per mettere un freno alla movida selvaggia a San Lorenzo. Calci e pugni per lei, sferrati con violenza. E’ finita in ospedale, all’Umberto I, dove i medici hanno previsto una diagnosi per la guarigione di un mese. La vigilessa ha riportato ecchimosi e una brutta frattura.
La vigilessa pestata da un turista: voleva continuare a ubriacarsi in strada
Il pestaggio la notte tra venerdì 12 e sabato 13 luglio. La funzionaria, applicata al gruppo Prenestino, al momento dell’aggressione era in servizio straordinario notturno (tra l’altro ora non pagato) a San Lorenzo.
Ad aggredire la vigilessa un 23enne – un turista filippino con cittadinanza svedese – che voleva continuare a bere alcol in piazza oltre l’orario imposto, ossia dopo le 23. Quando la vigilessa ha tirato fuori il taccuino per la multa è scattata l’aggressione. Ferita, ma lievemente, anche una collega.
Il ragazzo è stato subito bloccato e arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Questa mattina il processo con rito direttissimo, durante il quale l’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto.
La reazione del sindacato
I sindacati hanno subito reagito. “Stop a questi rischi e in orario notturni, con vere e proprie funzioni di Forza di Polizia, senza però averne riconoscimento giuridico, tutele e strumenti. La misura é colma“, il commento del presidente dell’ ARVU Europea Mauro Cordova e del segretario romano del SulPl Marco Milani.
“Purtroppo mentre le istituzioni che dovrebbero tutelarci continuano ad essere evasive, i nostri colleghi mal equipaggiati, malpagati e senza nemmeno una preparazione standard, continuano a prendere botte su strada dove evidentemente vengono visti per quello che sono: impiegati Comunali“, aggiungono i sindacalisti che in mancanza di risposte, annunciano un autunno caldo fatto di manifestazioni e presidi sotto al Campidoglio e al Parlamento.
“Le responsabilità dell’amministrazione di Roma Capitale e del Governo centrale sono evidenti. Quanto alla prima da anni chiediamo la dotazione di strumenti di autotutela per gli agenti, dalla mazzetta distanziatrice al taser passando per una pianta organica decente, che non lasci il numero di agenti impiegati in tali servizi in balia di aleatorie adesioni a servizio di straordinario che spesso come in questo periodo, nemmeno vengono pagati.
Per quanto riguarda il governo che tra mille aspettative e promesse aveva annunciato una legge di riforma della categoria attesa da 40 anni, basterebbe ricordare al Consiglio dei ministri come sia sufficiente un solo articolo che riconosca la categoria come Forza di Polizia ad ordinamento Locale, equiparandone gli appartenenti ai colleghi di tutte le altre forze dell’ordine”.
Nella foto una precedente aggressione ai danni di una vigilessa.