Campo Ascolano e Macchiozza erano in predicato per la realizzazione di due nidi comunali finanziabili con le risorse del PNRR
Servizio TG di Gabriella Rita Tesoro
Il comune di Pomezia non è rientrato all’interno di un finanziamento del PNRR che prevedeva di destinare 6 milioni di euro per la costruzione di due nidi comunali, uno a Macchiozza e l’altro a Campo Ascolano.
“Abbiamo due situazioni diverse -precisa Enrico Mangano consigliere comunale dell’ente pometino- quella legata alla Macchiozza che è proprio una bocciatura pura del progetto, e quella legata al quartiere di Campo Ascolano dove la situazione è leggermente diversa perché si tratta di una diversa destinazione d’uso del territorio che andava precedentemente modificata. Secondo me la cosa migliore adesso è di continuare ad insistere sulla necessità di portare gli asili nido in queste zone e farlo reperendo altri tipi di finanziamento”.
“Su quello di Campo Ascolano c’era una situazione amministrativa -incalza Danilo Risi, segretario Pd del Pomezia- connessa a un profilo di destinazione della superficie territoriale. E ‘una questione derivante anche da scelte della precedente amministrazione che l’attuale amministrazione avrebbe potuto risolvere ma era, appunto, impegnata a fare dell’altro. Sull’asilo nido della Macchiozza, evidentemente, l’indirizzo politico che l’amministrazione ha deciso di dare non è stato ritenuto adatto”.
“Il bando che abbiamo predisposto per la Macchiozza -replica la sindaca di Pomezia Veronica Felici- non aveva i requisiti in merito al numero di bambini in percentuale necessari per poter partecipare alla ripartizione dei fondi, ma il ministero ha comunque sollecitato tutti i Comuni a partecipare perché avrebbero potuto avanzare delle risorse, cui potevamo, stando in graduatoria, attingere non essendo state assegnate ad altri Comuni. Quindi non abbiamo alcun finanziamento, forse lo otterremo se qualcuno non sarà in grado di portare i fondi del PNRR alla fase di realizzazione del progetto”.
“Per quanto riguarda Campo Ascolano, è stato iniziato un iter per la progettazione di un asilo nido, che è andato incontro a un problema tecnico perché in quell’area, già all’epoca della richiesta il finanziamento, non c’era la cubatura edificabile. L’ufficio ha, quindi, avviato una procedura per chiedere una deroga, ma che non è stata conclusa entro i termini richiesti per poter poi prendere e definire il finanziamento. Quindi anche questo non è stato perso. Gli uffici, giustamente, -conclude Felici- hanno provato a reperire ulteriori risorse cercando di risolvere anche un problema di natura tecnico territoriale”.