Il femminicidio a Casetta Mattei, il killer Gianluca Molinaro annuncia il suicidio e poi si costituisce

Dopo il femminicidio il killer millanta il suicidio, ma poi preferisce costituirsi

La vittima Manuela Petrangeli e il suo assassino Gianluca Molinaro

Il femminicida di Casetta Mattei ha ventilato di volersi uccidere dopo l’esecuzione della ex, Manuela Petrangeli, 51 anni, due meno di lui, freddata dall’auto con un fucile a canne mozze. Ma invece di puntarsi l’arma contro ha chiamato un’altra ex, un’altra donna con cui ha avuto una relazione e un altro figlio.

Dopo il femminicidio il killer millanta il suicidio, ma poi preferisce costituirsi

Le ho sparato…Non mi rimane che farla finita. M’ammazzo…”, le ha detto. La donna, sotto choc, lo avrebbe invece convinto a costituirsi per confessare. L’uomo, assistente socio sanitario all’istituto Don Guanella, pochi minuti dopo ha bussato alla caserma dei carabinieri di Casalotti e si è costituito consegnando anche l’arma. “L’ho uccisa io…“, ha detto.

Omicidio risolto in meno di un’ora. Resta il dramma enorme di una donna assassinata  per strada come nelle peggiori vendette di mafia col killer che spara in pieno giorno, dalla macchina con un fucile a canne mozze.

Manuela aveva appena finito il suo turno di lavoro nella casa di cura Villa Sandra a Casetta Mattei e stava per raggiungere il suo unico figlio, 9 anni, avuto proprio con Molinaro.

Tesoro, sono uscita ora dal lavoro, vengo subito da te“, aveva appena detto al bambino, secondo il racconto di due colleghe con le quali si era avviata per raggiungere la sua auto parcheggiata in via degli Orseolo.

Poi la fredda cronaca. Si avvicina la Smart dell’ex, lui estrae il fucile dal finestrino, esplode un primo colpo che la ferisce. Lei scappa cercando riparo dietro a delle auto, lui sempre restando al volante ne esplode un altro e la centra al petto. Una esecuzione vile.

Il movente che non c’è

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, che indagano sul femminicidio, l’assassino si sarebbe armato per uccidere adducendo a fantomatici motivi sentimentali.

Avrebbe voluto tornare a vivere con Manuela, trovandosi però di fronte un muro di no.

Una ricostruzione di routine che potrebbe ora solo aggravare la posizione dell’assassino. Che si avvia a ricevere la contestazione di omicidio premeditato aggravato dai futili motivi.

La prima ex compagna ora si sente quasi miracolata: “Potevo esserci io al posto di Manuela…E’ un dramma senza fine“.