Omicidio Molè, il ‘mandante’ Manuel “il Matto”: già coinvolto nel sequestro dell’ex compagno della Arcuri

Manuel Severa già condannato per sequestro di persona. Ora la doppia accusa di tentato omicidio e tentato omicidio per gli agguati di Corviale

I rilievi dell'omicidio e la vittima, Cristiano Molè

Sono i quarantenni romani Manuel Severa, detto ‘Manuel il Matto’, e Marco Casamatta gli uomini arrestati da carabinieri e polizia per l’omicidio di Cristiano Molè, il 33enne ucciso per strada a Corviale il 15 gennaio, e per il tentato omicidio di Massimiliano Pacchiarotti, detto ‘Er Polpetta’, colpito da quattro colpi di pistola esattamente 4 mesi dopo, il 15 maggio, a casa, nello stesso quartiere.

Manuel Severa già condannato per sequestro di persona. Ora la doppia accusa di tentato omicidio e tentato omicidio per gli agguati di Corviale

Sia Severa che Casamatta sono facce note alle forze dell’ordine. Manuel Severa, in particolare, perché coinvolto nel sequestro dell’imprenditore Antonello Ieffi, ex compagno di Manuela Arcuri. Un sequestro che si ritiene essere stato ordinato da Tamara Pisnoli, l’ex moglie di Daniele De Rossi (ora del tutto estranea alla scia di sangue successiva).

Manuel Severa, per quel sequestro, è stato condannato a 7 anni di carcere. Un rapimento brutale a scopo di estorsione, dove Ieffi fu torturato nell’attico della Pisnoli da più persone assoldate proprio per fargli del male. Ma Ieffi denunciò Pisnoli, anche lei arrestata insieme a Severa.

Altro scenario, altro fatto di sangue. Secondo chi indaga, Manuel Severa sarebbe il mandante dell’esecuzione di Cristiano Molè, il 33enne con piccoli precedenti ucciso a largo Odoardo Tabacchi mentre era a bordo del suo Suv. In quell’occasione un suo amico rimase ferito e si salvò per miracolo. Per Molè, invece, non ci fu nulla da fare: almeno quindici proiettili sono stati sparati verso di lui. Già dieci anni prima, il 33enne era stato gambizzato.

Massimiliano Pacchiarotti, stretto conoscente di Molè, era stato invece gambizzato il 15 maggio sulla porta di casa. I killer mancati hanno suonato alla porta prima di esplodere più colpi, di cui quattro che hanno centrato alle gambe la vittima, colpita davanti alla moglie.

Quale sia il movente che legherebbe Severa agli agguati, non è stato reso noto. Non si esclude un regolamento di conti.