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Giovane detenuto si suicida, risse e aggressioni: la difficile situazione nelle carceri del Lazio

La Fns Cisl chiede misure urgenti e torna a denunciare sovraffollamento delle carceri e mancanza di personale

Un detenuto morto inalando gas, un’aggressione a Civitavecchia, una maxi rissa all’IPM di Casal del Marmo, la rivolta a Regina Coeli. E tutto avvenuto nello stesso giorno, quello di ieri giovedì 27 giugno. Sulla difficile situazione nelle carceri della regione Lazio torna a chiedere attenzione la Fns Cisl.

La Fns Cisl chiede misure urgenti e torna a denunciare sovraffollamento delle carceri e mancanza di personale

Un giovane detenuto italiano, 21 anni appena, si è suicidato nel carcere di Frosinone. Secondo quanto si apprende era stato sottoposto più volte a Tso e ieri ha posto fine alla propria esistenza inalando gas. Un dramma che si va ad aggiungere all’elenco di un giovedì complicato.

“Per la Fns Cisl Lazio – afferma Massimo Costantino, segretario generale del sindacatotali detenuti non devono stare in carcere ma in strutture ospedaliere idonee, curati, non certo vigilati a vista dalla Polizia Penitenziaria , a cui non spetta tale compito ma ad altre strutture e professionalità. E qui che la politica e le ASL sono assenti, fanno finta di nulla. Occorre fare ancora tanto da quando sono state chiusi gli OPG. Come se il problema non esistesse, scaricando il problema alla Polizia Penitenziaria”.

Sempre nella giornata di ieri si sono avuti momenti difficili con la rivolta a Regina Coeli.

Non è andata meglio a Civitavecchia dove ieri mattina verso le 10.30 sono stati aggrediti 4 agenti.

E sempre ieri è scoppiata l’ennesima maxi rissa tra detenuti magrebini nell’IPM “ Casal del Marmo”, il carcere minorile.

Secondo il sindacato il sovraffollamento regionale risulta in aumento rispetto al mese precedente ed ora è di 1.498 detenuti considerato che 6.779 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 istituti del Lazio, rispetto ad una capienza regolamentare prevista di 5.281 persone.

“Sovraffollamento che si registra anche nel circuito minorile IPM Roma dove ci 62 minori – prosegue Costantino – va ricordato che nelle carceri minorili non esistono circuiti differenziati e ciò rende molto oneroso il lavoro, laddove la presenza di detenuti con psicopatologie, problemi di dipendenza ed altre patologie e diverse etnie in spazi relativamente stretti alza il livello di tensione. I pochi poliziotti rimasti sono costretti a turni massacranti senza turn over o assegnazione di nuove unità”.

Per quanto riguarda la carenza di organico il sindaco spiega che “nella regione Lazio registriamo una situazione estrema con carenze di 930 mancanti nei penitenziari della regione , cioè quasi il 20% del dato nazionale”.