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Ostia, ecco il piano (quasi) segreto di come cambierà il lungomare

La Giunta del Comune di Roma approva senza confronto con la città il piano di trasformazione del lungomare. Disattese le promesse dell’assessore di affidare la progettazione a un archistar

Si parla di pedonalizzazione del lungomare, di un nuovo ponte sul Canale dei Pescatori e di isole dedicate alla cultura, alla ristorazione e al fitness. Il tutto con circa 45 milioni di euro di fondi regionali. Si tratta della più grande trasformazione urbanistica di Ostia degli ultimi venticinque anni, eppure nessuno sul litorale ha mai visto il progetto.

La Giunta del Comune di Roma approva senza confronto con la città il piano di trasformazione del lungomare. Disattese le promesse dell’assessore di affidare la progettazione a un archistar

E’ l’ultima decisione assunta dalla Giunta capitolina, segnalata in una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Roma. Si chiama Parco del Mare e riguarda la più grande trasformazione urbanistica di un pezzo importante della cittadina balneare degli ultimi 24 anni: l’ultima è stata quella del Porto turistico datato 2001.

Nelle stanze della politica romana se ne parla da tempo, esattamente da tre anni ovvero dal varo da parte della Regione Lazio del Piano 2021/27 FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) con uno stanziamento monstre nei confronti di Roma Capitale: 45 milioni per il Parco del Mare di Ostia e 25 per il Polo tecnologico a Pietralata. Quella approvata oggi dalla Giunta capitolina è la Prima fase che prevede una spesa di 25 milioni per Ostia e 20 per Pietralata.

Per quanto riguarda Ostia, gli interventi di prima fase prevedono la realizzazione del nuovo Parco del Mare, ottenuto attraverso la rinaturalizzazione di un lungo tratto stradale del lungomare e la ricostituzione della duna marina, estesa anche alle aree verdi esistenti che consentirà di riconquistare nuovi spazi aperti naturali di uso pubblico, totalmente pedonali e ciclabili e a diretto contatto con la spiaggia” annuncia il comunicato della Giunta comunale. Tradotto in soldoni significa la pedonalizzazione del lungomare.

In realtà l’assessore comunale alla Mobilità, Eugenio Patanè, nell’occasione di un recente intervento pubblico, a proposito della pedonalizzazione del Lungomare di Ostia, aveva espresso il parere di fare un intervento limitato alla sola corsia lato mare, lasciando quindi il transito veicolare sulla carreggiata opposta, quella che oggi dalla via Cristoforo Colombo si muove in direzione Porto.

Le azioni previste – prosegue l’annuncio della Giunta – sono finalizzate a trasformare la fascia costiera di Ostia in una sorta di grande parco lineare dedicato al turismo, allo sport, alla cultura e al tempo libero. Con la nascita del Parco del Mare si potrà recuperare uno spazio naturale che verrà messo a disposizione di cittadini e turisti, dotato di aree verdi per il passeggio, la sosta, l’attività fisica e di servizi integrativi a quelli oggi offerti lungo l’arenile. Il progetto prevede infatti anche la predisposizione di isole (dolia) che potranno ospitare funzioni culturali quali spazi espositivi all’aperto o stanze all’aperto e aree fitness, ma anche alcune attività attualmente presenti sull’arenile, come i chioschi bar che potranno spostarsi dall’arenile consentendo di aprire la visuale libera sul mare, previa concessione dello spazio a seguito di gara pubblica”.

L’intervento – conclude la comunicazione capitolina – prevede anche la riqualificazione di tutto il lungomare storico di Ostia, dal porto a Piazza Magellano, la realizzazione di una serie di parcheggi “green” oltre che opere di adeguamento stradale, di realizzazione di nuovi tratti di viabilità e di un ponte carrabile sul Canale dei Pescatori”. L’ipotesi ponte carrabile sul Canale dei Pescatori è stata più volte ventilata come possibile alternativa viaria del lungomare: in questo caso il traffico si sposterebbe sull’asse via delle Quinqueremi-via dell’Aquilone-via Geraldini.

Tradito l’annuncio di un anno fa fatto dall’assessore comunale al Turismo, l’ostiense Alessandro Onorato, che aveva promesso un bando internazionale per individuare un archistar al quale affidare la progettazione della trasformazione. Così non è stato e da quel che si sa della progettazione si è occupata “Risorse per Roma”, società in house di Roma Capitale.

Sul suo sito istituzionale c’è solo una spiegazione dell’iter e la conferma la scelta del Campidoglio di Risorse per Romacome strumento operativo dell’Amministrazione per la programmazione e attuazione del programma delle Strategie Territoriali”.