Sondaggio sulle spiagge libere del Lido per capire se i bagnanti si sentono sicuri
Servizio TG di Gabriella Rita Tesoro
Le spiagge libere di Ostia sono sicure. A dirlo sono gli stessi bagnanti che percepiscono l’arenile come un luogo sereno dove fare il bagno in tutta tranquillità. Il nostro sondaggio sulle spiagge del Lido.
Sono pochi i bagnanti che lamentano, sulle spiagge libere di Ostia, furti ai danni di borse e portafogli. Non manca però qualche accorgimento, come recarsi al mare con pochi soldi in contanti, un solo documento e giusto lo stretto indispensabile.
Ma come si attrezzano le persone? “Io non ci penso mai – afferma una signora – sono molto fiduciosa nel prossimo. Non porto né gioielli, ovviamente, né contanti anche perché in spiaggia è inutile. Mio marito forse è più attento a queste cose. Facciamo attenzione alle chiavi dell’auto, piccole cose così”.
“A me non è mai sparito nulla, ad un mio amico lo zaino. Stava facendo un giro col sup e gli hanno fregato lo zaino”. Lei ha qualche accorgimento? “Io un documento lo porto sempre. I soldi anche però cerco di stare attento e di tenere sempre a vista quello che è mio”.
“A me non è mai successo nulla –afferma una bagnante– anche perché io rimango pochissimo tempo sulla spiaggia e comunque dico sempre a qualche persona di dare un’occhiata”.
“Non c’è bisogno di portare tanti soldi -aggiunge un’altra persona- perciò non è un problema. Niente oro. Penso che una lo vede se si avvicina un malintenzionato”.
“Cerco sempre di tenere d’occhio la mia roba. L’ombrellone con la borsa, i soldi, i documenti. Quando mi sposto c’è la mia signora che guarda l’ombrellone con tutta la roba”, replica un signore sulla spiaggia.
Generalmente si sente tranquillo qui sulle spiagge? “Sì, assolutamente sì – ribatte un bagnante- Porto il meno possibile dietro in modo che si è più liberi di andare in acqua senza stare a guardare continuamente sotto l’ombrellone cosa succede”.
“Da quando sto qui non è mai successo niente -aggiunge un bagnino – Speriamo che rimanga tutto sotto controllo”.