Domenica con mare mosso: al secondo cancello tre salvataggi in due ore
Strappati dall’annegamento due amiche adolescenti e un 26enne. Domenica da brivido oggi per i bagnanti e i bagnini delle spiagge di Castelporziano, all’altezza del secondo cancello.
Le onde e una forte corrente, nel pomeriggio di oggi, domenica 16 giugno, hanno messo alla prova in particolare gli assistenti bagnini, che in un paio di ore si sono ritrovati a fronteggiare tre salvataggi. A lanciarsi in acqua anche Giuseppe Palmulli, più noto come Mr Okay, il bagnino simbolo di Ostia famoso per il tuffo di Capodanno da Ponte Cavour.
Il primo allarme è scattato poco dopo l’una quando due quattordicenni hanno rischiato di essere trascinate via dalla corrente dopo aver perso il loro cuscinetto gonfiabile: il pronto intervento del bagnino Donald Martin ha evitato il peggio, tra la paura prima e la commozione poi dei bagnanti. A lanciarsi in acqua, pronto a dare una mano anche Mr Okay. “Il mare era mosso, da bandiera rossa“, ha detto poi a Canaledieci.
Intorno alle tre altro salvataggio: un 26enne di nazionalità pakistana è stato risucchiato dalle onde.
A tuffarsi in mare per riportarlo a riva un assistente bagnante di tutto rispetto. Silvano Terenzio, presidente della sezione Lazio dell’Associazione nazionale assistenti bagnanti ha impiegato pochi minuti per agganciare il giovane e metterlo in sicurezza. Il pakistano, che non era capace a nuotare, è stato riportato a riva col pattino. Questo il racconto della dinamica del salvataggio data dall’assistente bagnante: “C’era un mare difficile e di traverso. Diciamo che sono stato fortunato perché stavo valutando la situazione e non sono stato preso di sorpresa. Il ragazzo era su una grande ciambella ed era in compagnia di altri due amici che però galleggiavano meglio. Gli avevo già fischiato per farlo riavvicinare. Mi sono alzato per fischiare di nuovo, facendo una trentina di metri alla mia destra, ma quando mi sono reso conto che non si trattava più di avvertirli ma di intervenire, son tornato indietro posato fischietto occhiali e cappello, preso il pattino e affrontato le onde traverse fino a raggiungere il pericolante. Una volta li, il ragazzo si è aggrappato al pattino e l’ho aiutato a salire, e li si è immobilizzato come fosse stato una statua in preda allo shock. Rientrato a riva abbiamo aspettato i soccorsi che lo hanno portato all’ospedale”.
“Il secondo salvataggio è stato più impegnativo del primo. Il collega è stato bravissimo – ha detto Mr Okay – Anche per il secondo intervento mi sono avvicinato. Noi bagnini facciamo squadra quando e necessario. Ma visto che la situazione, seppure grave era sotto controllo mi sono limitato a tenere a bada i curiosi. C’era persino chi voleva tentare di buttarsi in acqua per avvicinarsi nell’area di soccorso.
Purtroppo nonostante il soccorso sia stato tempestivo l’ambulanza è arrivata dopo 35 minuti. Fortunatamente il ragazzo salvato era sotto choc, respirava a fatica, ma non era in gravi condizioni. La domenica lungo le nostre spiagge si concentrano anche centomila persone. Negli stadi le mandano le ambulanze, qui non più“.
Giovedì a Nettuno all’altezza della spiaggia libera di fronte a piazza san Rocco si sono vissuti momenti anche più drammatici: in assenza di bagnini un salvataggio ha fatto rischiare più annegamenti.
Il bagnante sui trent’anni che rischiava l’annegamento è finito in codice rosso all’ospedale di Anzio. Come due soccorritori arrivati in pronto soccorso in codice giallo, mentre per il terzo soccorritore è stato necessario il trasferimento in eliambulanza in codice rosso al San Camillo di Roma.
Nessuna possibilità di salvezza invece nella stessa giornata per una donna di 62 anni, morta annegata nella spiaggia libera di Torre Flavia, nel territorio del comune di Ladispoli, mentre faceva il bagno con un’amica.
Le due donne, entrambe insegnanti, non sono riuscite a riguadagnare la riva e sono state proiettate con violenza dalle onde contro la scogliera che si trova nei pressi dell’arenile.
La vittima Maria Cesarea Petracca, una professoressa di 62 anni, residente a Ronciglione in provincia di Viterbo. Scaraventata contro gli scogli, è molto probabilmente annegata dopo aver perso i sensi.
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