Roma, prosegue il taglio indiscriminato degli alberi. ‘Italia nostra’: “Intervenire subito con l’endoterapia” (VIDEO)

Pratiche dannose come le potature errate e il taglio indiscriminato degli alberi stanno impoverendo il patrimonio arboreo della Capitale

Servizio TG di Lino Lombardi

Roma: prosegue l’abbattimento indiscriminato di alberi in tutta la Città Eterna. Basta attraversare una via della Capitale, un tempo piena d’alberi, per notare la differenza: hanno tolto per sempre a questa strada la speranza di tornare bella com’era, un tunnel di verde, perché hanno ripiantato un albero che non fa ombra, un albero che ci metterà anni e anni a crescere. Per cui hanno rovinato questa strada.

Pratiche dannose come le potature errate e il taglio indiscriminato degli alberi stanno impoverendo il patrimonio arboreo della Capitale

La gravità della situazione, in ogni parte di Roma, viene sottolineata da Francesca Marranghello, consigliera di “Italia Nostra” e presidente del “Comitato Pini di Villa Glori”: “Qui a Villa Glori, negli ultimi 4 anni abbiamo assistito a massicci abbattimenti e potature dannose che sono delle vere e proprie condanne a morte”.

I pini di Roma vanno difesi, sono minacciati da un insetto parassita proveniente dal Nord America.

L’unica cura si chiama endoterapia eppure dal Pincio alla Farnesina, questi ‘patriarchi della natura’ che con le loro chiome assicurano bellezza, ossigeno, ombra non si fa che raderli al suolo: 200 esemplari abbattuti solo a Villa Glori.

Il taglio indiscriminato delle alberature, spiega la consigliera di “Italia Nostra” Roma, Francesca Marranghello, ha prodotto effetti gravemente dannosi : “I pochi pini che sono stati ripiantati sono morti, sono stati ripiantati in un periodo sbagliato, non sono stati innaffiati. Noi chiediamo con forza l’endoterapia, subito, prima dell’estate”.

Oltre all’immediato avvio delle obbligatorie cure, l’Associazione Italia Nostra chiede il censimento dei 320mila alberi del patrimonio comunale.

Basta alle perizie stilate a vista dagli agronomi scelti dalle ditte appaltatrici, gli alberi da abbattere sono 35mila perché sono “morti in piedi”, tira dritto l’assessore all’ambiente, Sabrina Alfonsi.

Da eliminare è il 10% del patrimonio arborio, cittadino a rischio crollo in tutta la Capitale.

La situazione non cambia, spostandoci in un’altra parte di Roma, al quartiere africano.

Disperata, una residente commenta la situazione di degrado del patrimonio arboreo della zona dove abita:Gli alberi erano malati, assolutamente malati, certo se ci fosse stata un’assistenza anche precedente magari non arrivava a quel punto. Li hanno sostituiti con alberi che sono diversi, sono ridicoli. Questi alberi – prosegue la signora, sono delle siepi, non sono alberi, però cresceranno”.

Stesso sconforto nelle parole di un’altro ragazzo che abita il quartiere: “Non sono curati, sicuramente se uno vuole fare un cambio poi deve esserci una gestione anche migliore della sostituzione che viene fatta. Essendo grandi c’è il rischio che cadano, per evitare altre cose che sono successe in altre zone di Roma”.

In conclusione, le riflessioni di Oreste Rutigliano, presidente di ‘Italia Nostra’ che indica come si sarebbe dovuto intervenire in modo corretto: “Certamente erano malati perché molti erano curati, ma non tutti allo stesso grado, quindi andava scaglionato nel tempo il taglio di quelli malati, iniziando da quelli più gravi e lasciando quelli che potevano ancora resistere. La città diventa brutta, denudata, irriconoscibile, l’ombra di cui abbiamo sempre più bisogno viene a mancare e in città manca l’ombra, chi la toglie compie un delitto”.

Proprio di recente, all’Infernetto, un albero evidentemente in pessime condizioni è crollato su un’auto, provocando lunghe code e obbligando le forze dell’ordine a deviare il traffico.

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