Apertura

Ladispoli, soccorso a due professoresse in mare: una muore contro la scogliera

Vano il tentativo di strappare al mare una delle due professoresse sbattute dalle onde contro le rocce della spiaggia libera di Torre Flavia

Tragedia del mare nelle acque antistanti la spiaggia libera di Torre Flavia, nel territorio del comune di Ladispoli, dove due donne che stavano facendo il bagno si sono trovate in difficoltà a causa del moto ondoso alimentato, in quel punto, da un forte vento. Le due amiche, entrambe insegnanti di nazionalità italiana, non sono riuscite a riguadagnare la riva e sono state proiettate con violenza dalle onde contro la scogliera che si trova nei pressi dell’arenile.

Vano il tentativo di strappare al mare una delle due professoresse sbattute dalle onde contro le rocce della spiaggia libera di Torre Flavia

E’ accaduto tutto nel pomeriggio di oggi, giovedì 13 giugno, prima delle 15.38 quando il numero unico delle emergenze ha ricevuto la richiesta di intervento. A lanciare l’allarme sono stati tre agenti della Polizia locale della Città metropolitana di Roma: Silvia Dentini, Simona Antinucci e Diego Galimberti che sono stati richiamati dalle urla di una persona e, trovandosi a pochi metri dal luogo dell’incidente, hanno tempestivamente attivato  i soccorsi e cercato di recuperare l’insegnante rimasta incastrata tra le gli scogli.

Sul posto è intervenuto il personale dipendente di Locamare Ladispoli, oltre a una pattuglia dei carabinieri e al personale sanitario del 118.

Mentre una delle due donne, una 52enne originaria di Capranica è riuscita a mettersi in salvo arrampicandosi sulle rocce, l’amica, Maria Cesarea Petracca, 62 anni, residente a Ronciglione in provincia di Viterbo, ha perso conoscenza nell’impatto ed è molto probabilmente annegata dopo aver perso i sensi. La donna è stata poi recuperata e adagiata sulla spiaggia, ma tutti i tentativi di rianimarla sono, purtroppo, risultati vani.

I soccorritori spiegano che si è trattato di un incidente dovuto alle condizioni meteomarine caratterizzate da un vento forte e da un moto ondoso molto consistente.

Entrambi i fattori hanno fatto sì che, in un breve lasso di tempo, le due colleghe siano state spinte al largo in un tratto del Tirreno dove l’acqua si fa subito profonda. Da quel momento in poi la tragedia ha preso rapidamente corpo fino a quando il gioco delle correnti ha spinto le due bagnanti, ormai in balìa delle onde, sulla scogliera.

Nessuna delle due amiche abitava in zona e potrebbero aver sottovalutato il pericolo  di una spiaggia dove è presente una cartellonistica molto dettagliata, in cui si specifica che i bagnanti devono prestare la massima attenzione perché sul luogo non è attivo alcun servizio di salvataggio a mare.

La dinamica di quanto è accaduto sarà, in ogni caso, compito degli uomini dell’Ufficio Locale Marittimo di Ladispoli cui la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha delegato lo svolgimento delle indagini.