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Isola di Ponza, la Guardia di finanza sequestra una grotta ipogea: la sconcertante scoperta

Il Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia ha coordinato un intervento dei baschi verdi all’interno di una grotta situata sul demanio marittimo

Nell’ambito di un’operazione coordinata al Reparto Aeronavale (Roan) della Guardia di finanza di Civitavecchia, i baschi verdi della Sezione Operativa di Gaeta e della tenenza di Ponza, hanno disposto il sequestro in via preventiva di una grotta ipogea di circa 300 metri quadri di superficie affacciata sulle acque trasparenti di una zona dell’Isola sottoposta a tutela ambientale.

Il Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia ha coordinato un intervento dei baschi verdi all’interno di una grotta situata sul demanio marittimo

I militari, nel contesto degli interventi di difesa delle risorse ambientali e paesaggistiche nell’arcipelago pontino hanno ispezionato l’area appartenente al demanio marittimo chiamata “Grotta dei morti”, peraltro soggetta a divieto di ingresso da un’ordinanza del comune per il rischio collegato alla caduta di frane.

La grotta versava in condizioni di massimo degrado e veniva utilizzata come deposito di materiali di scarto, facendo anche da base per le riparazioni effettuate in loco di natanti danneggiati.

Nello spazio angusto della caverna c’era di tutto, persino rifiuti pericolosi costituiti da scafi di imbarcazioni in legno e vetroresina, gommoni e pneumatici abbandonati.

Dopo aver transennato il deposito situato in un’area sottoposta a tutela paesaggistica, gli uomini delle Fiamme Gialle, sulla base di ulteriori accertamenti di polizia giudiziaria, hanno deferito tre persone alla procura della Repubblica presso il tribunale di Cassino.

Le ipotesi di reato contestate sono quelle di occupazione abusiva della zona demaniale e di gestione di rifiuti non autorizzata.

L’attività svolta testimonia la costante attenzione che la Guardia di finanza riserva ad attività di controllo e di protezione di un patrimonio naturale ad altissima vocazione turistica.

Risale, tra l’altro, al 20 luglio dello scorso anno un analogo intervento che, grazie agli elicotteri del Roan di Civitavecchia consentì di arrivare a un’orribile scoperta in un’area privata di circa 1300 metri quadri di superficie situata sull’isola di Ponza nei pressi di Cala dell’Acqua.

Il deposito abusivo, utilizzato furtivamente, ma in modo continuativo, aveva deturpato l’ecosistema creando non solo problemi di natura estetica ed esponendo le falde acquifere sottostanti al pericolo di grave inquinamento. Nella discarica erano, infatti, stati trovati rifiuti di tipo speciale, sia pericolosi sia non pericolosi costituiti da relitti di imbarcazioni e natanti da diporto in legno e vetroresinamotori e parti di motore non bonificati, frigoriferi e materiali contenenti PoliCloroBifenili, un composto altamente inquinante che trova impiego nella costruzione di trasformatori e condensatori elettrici (leggi qui).

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