Acilia, un murale di Moby Dick per l’ambiente tratto da un’idea degli alunni della scuola elementare

Un altro murale dedicato alla difesa dell’ambiente che nasce dalla collaborazione tra street artist e studenti

Un nuovo murale dedicato ai temi della sostenibilità ambientale e dell’emergenza climatica è comparso questa volta su una parete del Parco Massimo di Somma, in via Domenico Milanesio ad Acilia.

Un altro murale dedicato alla difesa dell’ambiente che nasce dalla collaborazione tra street artist e studenti

Il dipinto è stato realizzato dallo street artist di fama internazionale, Moby Dick, ed è tratto dai lavori realizzati dagli alunni della scuola elementare dell’Istituto Comprensivo di viale Vega a Ostia.

Su quella superficie, ora decorata con i colori del mare, spiccano un’esemplare di tartaruga caretta caretta, una manta e un airone cenerino. Specie che, insieme a tante altre, sono minacciate dall’inquinamento ambientale ma grazie all’arte spontanea dei writers si trasformano in un’opera capace di far riflettere i più giovani sulle conseguenze provocate dalle cattive abitudini e dai comportamenti errati del genere umano nei confronti del proprio pianeta.

Lo street artist, autore del dipinto, si è fatto aiutare dai ragazzi della scuola anche loro muniti di bombolette spray per rifinire il disegno.

L’opera è il risultato del progetto “Scuole di Roma Insieme per la terra”, realizzato da Earth Day Italia con il sostegno di Fondazione Roma, ed è nato con l’obiettivo di favorire il coinvolgimento degli studenti sui temi della sostenibilità ambientale per renderli sempre più cittadini attivi e consapevoli dei rischi che il nostro habitat sta correndo.

Per realizzare il “Murale della Terra” è stato infatti lanciato nei mesi scorsi un concorso di idee al quale hanno partecipato gli studenti creando dei bozzetti che sono stati utilizzati per la realizzazione del progetto grafico.

Le proposte sono state precedute da un’attività di studio dei 17 “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” che compongono l’Agenda per il 2030 delle Nazioni Unite con un’attenzione particolare all’obiettivo numero 11, dedicato alle Città e comunità sostenibili, al numero 14 sulla vita sott’acqua e il 15 per la vita sulla terra.

Attraverso il progetto “Scuole di Roma Insieme per la terra”, gli studenti hanno potuto conoscere meglio le aree del territorio oltre che la storia e la natura che lo caratterizzano. Il progetto intende consentire ai ragazzi di avere maggiore consapevolezza e di acquisire ed introdurre corretti stili di vita nei loro comportamenti quotidiani sull’utilizzo corretto della plastica e sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

Ma non tutti sono d’accordo sulla realizzazione di questi dipinti negli edifici di valore storico

L’iniziativa ha, inoltre trasformato il parco di quartiere, gestito e curato dall’ Associazione Quelli del Parco Massimo di Somma, in uno spazio di partecipazione per i cittadini e in un’occasione concreta per rendere vivi gli obiettivi dell’Agenda 2030.

La realizzazione di murales nell’ambito di un più stretto rapporto tra il mondo degli street artist e quello della didattica su temi di interesse ambientale è un modello che ha recentemente galvanizzato anche il Lido di Roma. Nei giorni scorsi su una parete della scuola Eugenio Garrone situata nella zona di Ponente in un edifico risalente all’epoca fascista e dunque di valore intrinseco per la sua ispirazione ai canoni del razionalismo è stata dipinta da Lucamaleonte, una piccola processione di tartarughe caretta caretta che, dopo la schiusa delle uova guadagnano il mare.

La collocazione di quel dipinto è stata messa in discussione, per esempio dall’architetto Flavio Coppola, profondo conoscitore dell’assetto architettonico del litorale e dell’intera città di Roma, che, senza entrare nel merito dell’estetica e del contenuto del messaggio, ha, tra l’altro, affermato che “realizzare murales sparsi un po’ dovunque su porzioni di edifici di valore storico, in modo non organico e storicizzato, è uno stile che non condivido. Non metto in dubbio la bellezza dell’oggetto in sé ma il suo concreto utilizzo”.

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