L'estremo saluto ad Alessia Augello; la procura punta al processo per otto persone
Bollato come illegale dalla procura il saluto a un funerale che un paio di anni fa a Roma aveva radunato più estremisti di destra. Un saluto che ora rischia di diventare oggetto di un processo.
Al centro del procedimento per cui la Procura di Roma ha chiesto il processo per otto persone i funerali in città della militante di Forza Nuova, Alessia Augello.
Gli indagati, tutti militanti di estrema destra, sono accusati di aver esposto la bandiera nazista e di aver fatto il saluto romano gridando il ‘presente’ durante l’estremo saluto.
Il fatto risale al 10 gennaio 2022 nella chiesa di Santa Lucia alla circonvallazione Clodia, a un passo dala cittadella giudiziaria di piazzale Clodio.
Nei confronti degli otto militanti il pm Erminio Amelio contesta la violazione delle leggi Scelba e Mancino in materia di apologia di fascismo e incitamento alla discriminazione, all’odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Nel corso dell’udienza preliminare di oggi, 11 giugno, il pm ha depositato una integrazione al capo di imputazione e in particolare relativa all’articolo 2 della legge Mancino. Il procedimento è stato aggiornato ad ottobre.
Alessia ‘Tungsy’ Augello, ricordata come la pasionaria del litorale romano, era morta a 44 anni in seguito a una trombosi.
Era una militante di Forza Nuova, e la mattina del 10 gennaio durante le esequie la bara sistemata davanti alla chiesa era stata avvolta da una bandiera con la svastica nazista.
I partecipanti avevano poi salutato il feretro con il saluto romano e il “presente”, invocandone il nome. Scena ripresa da partecipanti e passanti.
Dal saluto “illegale” il Vicariato si dissociò subito. Don Alessandro e Don Paolo Emilio, i parroci celebranti, avevano risposto con un post su Facebook: “Abbiamo pregato e confortato familiari ed amici intervenuti, affidando l’anima di Alessia a Dio Padre misericordioso.
Purtroppo quanto si è verificato all’esterno della chiesa alla fine della celebrazione è avvenuto senza nessuna autorizzazione da parte del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all’oscuro di quanto stava per accadere”.
E ancora: “A tale proposito intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati all’esterno della chiesa, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del Vangelo di Cristo”.