Escursione (gratis) al “Ginocchio di Bove”, c’è ancora il segno sulla roccia

La via Ginocchio del Bove è un'antica mulattiera rimasta immutata nei secoli

ROMA-AMBIENTE-TREKKING-PARCO-MONTI-LUCRETILI-
Immagine di repertorio.

Un antico tracciato nel verde tutto da scoprire. Scarponi, borraccia e pranzo a sacco: il Parco dei Monti Lucretili propone per domenica 16 giugno una escursione lungo la mulattiera del “ginocchio del Bove” un sentiero tra verde e roccia che collega alle porte di Roma, nel reatino, Scandriglia e Orvinio, tra i borghi più belli d’Italia.

Domenica escursione lungo via Ginocchio del Bove, l’antica mulattiera rimasta immutata nei secoli

L’escursione è gratuita, si parte da Orvinio alle ore 9 con rientro previsto alle 17. E’ l’unica via diretta tra i due borghi. Sinuosa e di straordinario fascino scendendo verso Scandriglia costeggia l’antico convento di San Nicola, un ex monastero francescano.

In epoca longobarda questa era una zona di confine con lo Stato Pontificio. Il medievista Jean Claude Maire Viquer, grazie anche ad antiche mappe conservate nel castello di Orvinio, la ripercorre nel 1996. Si scopre così che c’è un passato ancora inciso nelle pietre.

Merito di una roccia bucata. Una leggenda racconta che il miracoloso inginocchiamento di un bue, al traino di un carro, salvò il conducente da una sicura morte. In una cavità della pietra il segno di quel provvidenziale ginocchio del bove, appunto.

Il segno sulla roccia

Escursione (gratis) al “Ginocchio di Bove”, c'è ancora il segno sulla roccia 1
Screenshot

L’antica mulattiera del “Ginocchio di bove” era percorsa perlopiù per lo scambio di merci. E più leggende locali spiegano l’origine del nome.

Tra i due borghi si vociferava di un povero bove che, trasportando in processione la statua della Madonna e affaticato dal viaggio, sul punto di cedere sotto il peso del carico poggiò il ginocchio su una roccia che in quell’istante divenne morbida, lasciando una traccia ovale sul sasso carsico. Un miracolo della Vergine, mossa a compassione dal povero bove che la trasportava.

In un’altra leggenda si raccontava che lo stesso, trasportando un tronco di ginestra, stanco per il troppo peso, diede una “ginocchiata” sulla roccia. Difficile immaginare un tronco di ginestra, più plausibile che ci si riferisse ad un “tronco da Ginestra”, piccola frazione del reatino.

Per ulteriori info 0774 637027 info@parcolucretili.it