Incidenti mortali sul lavoro, l’ultima vittima un 37enne

L'uomo viveva a Velletri, il drammatico incidente mentre era al lavoro a Latina. Aperta una inchiesta

Ene Vasilik

E’ un 37enne residente a Velletri l’ultima vittima sul lavoro nel Lazio. Il dramma si è consumato in pochi secondi nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 giugno in una azienda di via Macchia Grande alla periferia di Latina.

L’uomo viveva a Velletri, il drammatico incidente mentre era al lavoro a Latina. Aperta una inchiesta

Ene Vasilik – questo il nome della vittima – era originario della Romania, di Focsani, e lascia la moglie e due figli. Viveva a Velletri da più di dieci anni. Un lutto drammatico per la comunità romena dei Castelli Romani.

Di professione trasportatore è rimasto schiacciato all’interno di una azienda di logistica.

Sull’incidente mortale è stata aperta un’inchiesta affidata ai carabinieri  e agli ispettori del lavoro.

Dai primi accertamenti la vittima sarebbe stata investita dal rimorchio di un mezzo pesante in manovra. Alla guida del mezzo un altro operaio, un cittadino italiano.

E’ possibile che il 37enne stesse in quel momento aiutando il collega nella manovra per poter posizionare il camion che doveva scaricare la merce. Invece si è ritrovato schiacciato contro la parete del capannone.

“Un bollettino di guerra”

Ancora un incidente sul lavoro, ancora una morte bianca, ancora un episodio di quello che ormai, per numeri, è diventato un bollettino di guerra”: è così l’UGL Lazio ha espresso cordoglio per la morte del trasportatore.

In primis – hanno sottolineano il segretario UGL Lazio Armando Valiani e Wladymiro Wysocki, responsabile UGL Lazio per la sicurezza nei luoghi di lavoro – vogliamo stringerci attorno al dolore della famiglia del giovane operaio esprimendo le più sentite condoglianze, in seconda battuta, torniamo come sindacato a chiedere alle istituzioni di scelte più coraggiose per garantire a chi lavora sui cantieri e in ogni altro luogo di poter preservare la propria salute“.

Riteniamo – hanno aggiunto – che ormai non si possa più prescindere dalla formazione di una nuova cultura che parte dalle scuole dove è necessario insegnare la sicurezza sul lavoro come vera e propria materia”.

Il sindacato rilancia pure i numeri resi noti solo due giorni fa dall’Inail. Nei primi quattro mesi gli infortuni sul lavoro registrati sono stati 193.979 rispetto ai 187.324 del 2023, un aumento di 6.655 casi (+ 3,6%). Di questi se ne sono rivelati mortali 268, quattro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Solo il mese di aprile di questo anno le denunce di infortunio sono aumentate del 2,1% nella gestione del settore dell’industria e servizi, un aumento del 2,7% per l’agricoltura, un + 8,9% nel Conto Stato.

I lavori più a rischio

Incrementi impressionanti in tutti quei settori che per la classificazione Ateco sono definiti a rischio alto, ovvero, + 20% noleggio e servizi di supporto alle imprese, + 19,2% nella Sanità, + 18,7% nel settore delle Costruzioni, nel trasporto e magazzinaggio si registra un + 11,7% e Commercio + 11,6%.