Calcio, l’Ostiamare torna ai suoi tifosi nel suo stadio (VIDEO)

Confermato dal Campidoglio che dal prossimo settembre i tifosi lidensi potranno tornare a sedersi sugli spalti per vedere tutte le gare dalla Serie D al settore giovanile

Ad Ostia per i tifosi dell’Ostiamare, il pomeriggio di oggi, venerdì 7 giugno, potrebbe davvero essere quello della tanto attesa “ripartenza”, del ritorno del tifo nella sua casa, lo stadio. Questo perchè, in una conferenza tenutasi al complesso sportivo Anco Marzio, per bocca dell’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda, Alessandro Onorato, è stato dato il via libera al ritorno dei fan lidensi sugli spalti di casa. Non subito, però.  Bensì dal prossimo settembre, quando riprenderà il campionato di serie D.

Confermato dal Campidoglio che dal prossimo settembre i tifosi lidensi potranno tornare a sedersi sugli spalti per vedere tutte le gare dalla Serie D al settore giovanile

Ma ovviamente, dopo due campionati disputati interamente a porte chiuse ed altrove, per avere i suoi tifosi sugli spalti, fra qualche giorno il Comune di Roma riconsegnerà la concessione dell’impianto alla società di patron Di Paolo (oggi assente per impegni di lavoro, così come non c’era il sindaco di Roma Roberto Gualtieri).

Alla presenza dello stato maggiore biancoviola, eccezion fatta per patron Di Paolo, è stato certificato che finalmente il Campidoglio e l’Ostiamare, hanno trovato l’intesa riguardo ai lavori e alle varianti che rimodelleranno profondamente l’impianto dell’Ostiamare.

I lavori, con un costo che si aggirerà sul milione di euro, partiranno, come sottolineato dall’Assessore Onorato, entro la fine di questo mese di giugno.

Lo sblocco della situazione, con riconsegna della concessione e approvazione dei lavori è stata dettata dal fatto che in questi mesi è stato trovato accordo totale su tutto tra Di Paolo e il comune capitolino.

Nel cronoprogramma dei lavori, è previsto che gli interventi andranno avanti in parallelo con le gare che saranno tutte a porte aperte per ogni categoria.

Prima si rifaranno le due tribune laterali, quelle da 250 posti a testa, per un totale di 500 tifosi al massimo sugli spalti per tutto il prossimo campionato di serie D 2023/2024, sia per la prima squadra che per le giovanili.

Poi, come ha evidenziato Onorato, “Se ovviamente l’Ostiamare farà un campionato eccezionale, da vertice, e la serie D, ma anche il settore giovanile avranno bisogno, in questa stagione, di una capienza superiore a 500 posti, in attesa che venga completata anche la tribuna centrale da altri 500 posti, per un totale di 1000 spettatori entro il 2025/2026, il comune di Roma senza problemi metterà a disposizione impianti più grandi, come il ‘Tre Fontane’ dove già gioca da tempo sia la Roma femminile che la primavera della As Roma”.

Chiaramente l’intenzione è quella di finire le due tribune laterali e gli spogliatoi, altra parte del problema non da poco (saranno rifatti da capo a piedi con orientamento rivisitato, a sud, e saranno installati pannelli solari per rendere l’impianto green) entro la fine del campionato che finirà a maggio-giugno 2025 e poi si procederà ai lavori sulla tribuna centrale.

E soprattutto sarà risolta una delle pietre dello scandalo, ovvero ogni cosa, spogliatoi e tribune, accessi, tunnel e locali vecchi e nuovi, avranno le certificazioni.

Sembra banale a dirsi, ma l’assenza delle certificazioni è stata una delle cause principali che hanno portato l’Ostiamare a dover giocare due stagioni agonistiche a porte chiuse.

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La tribuna centrale dello Stadio “Anco Marzio” Casa dell’Ostiamare, vista dal cerchio di centrocampo. Copyright foto e video Canaledieci.it.

Dunque il ‘leit motiv’ sarà quello di far giocare tutte le partite casalinghe dell’Ostiamare a porte aperte con capienza massima di 500 posti e poi aprire alla capacità massima di mille posti entro settembre 2025, ma sempre con i supporters a tifare senza perdersi mai un minuto dal vivo.

Fare i lavori e nel contempo permettere ai tifosi di assistere alle gare di campionato, dunque è stato il compromesso tra un Campidoglio intransigente sulla sicurezze e il rispetto delle norme e un’Ostiamare martoriata senza poter avere il supporto che meritava per un tempo lunghissimo.

Il vero spettacolo sarà la tribuna centrale nella sua nuova versione, contornata da costruzioni che raffigurano idealmente i gabbiani, simbolo di Ostia.

Una tribuna centrale, o “Main Stand”, come la chiamano in Inghilterra, che conterrà molto altro.

Difatti la tribuna centrale, quella più grande di tutte, sarà ricostruita e sollevata di circa 3 metri dal suolo rispetto a quelle laterali e sotto la tribuna principale saranno ospitati vari locali tutti per rendere l’esperienza dei tifosi sempre più ricca e confortevole.

Sotto la tribuna centrale sarà fatta una clubhouse come le squadre professionistiche, ovvero un’area, un “salotto buono”, dove i presidenti e i dirigenti dell’Ostiamare e delle squadre ospitate potranno avere incontri pre e post-partita.

In questa stessa zona sarà ricreato un nuovo bar e un negozio, un “Ostiamare Store”, sempre pieno di tutti i prodotti di merchandising per attrarre i tifosi tutti i giorni.

Un megastore che sarà aperto 7 gioni su 7, per espandere un marchio sportivo sempre più famoso, quello Ostiamare, soprattutto dopo la realizzazione – quest’anno – di una maglia gara strepitosa, che è andata letteralmente a ruba anche in varie parti del mondo in tutte le sue versioni iconiche, capaci di far impazzire i collezionisti a livello planetario.

Sciarpe, maglie, gadget di ogni tipo, ristorazione e luoghi da dove vedere le partite, tutto sotto la tribuna centrale.

E questa zona sarà collegata a un tunnel dalle quali sbucheranno direttamente in campo le due squadre, che entreranno così insieme in campo.

Proprio come accade nei veri grandi stadi del mondo, per un effetto che non si è ancora mai visto ad Ostia e che promette di regalare emozioni fin da prima del fischio d’inizio.

Così facendo l’Anco Marzio diventerà luogo di aggregazione per i tifosi tutta la settimana, dove giocare, allenarsi, vedere le partite, comprare oggetti legati alla squadra e avere sedute confortevoli e luoghi appartati, diventerà la norma sempre.

D’altronde, come è stato evidenziato dai rappresentanti comunali presenti quest’ggi, non solo ad Ostia ma in tutta Roma, il problema degli impianti non a norma sotto vari aspetti, primo fra tutti quello urbanistico, è davvero molto grande.

Basti pensare che 88 concessioni su 136 impianti comunali scadono quest’anno e altri 22 sono stati già confiscati ai vecchi proprietari per pesanti  inadempienze: rate non pagate al comune, morosità o mutui interi non saldati.

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