Studentessa violentata: indagato 39enne. Era riuscito con una scusa a farla salire in auto

Chiede informazioni stradali ad una studentessa: lei lo aiuta con un'app di mappe ma è una scusa per farla salire in auto e violentarla

foto non collegata ai fatti

Lo aveva visto in difficoltà e perso, mentre cercava di raggiungere in auto il Grande Raccordo Anulare in direzione EUR. Così la studentessa ha tirato fuori il suo cellulare e si è avvicinata al finestrino dell’auto che si era accostata proprio a lei, tra tanti alla fermata dell’autobus per chiedere informazioni stradali.

Un momento colto al volo dall’uomo, che riuscito a conquistare la fiducia della giovane l’ha fatta salire in machina per accompagnarlo fino ad un tratto, giusto il tempo di consultare l’app di navigazione attivata dalla ragazza. Da quel punto per lei, è invece iniziato un incubo.

Chiede informazioni stradali ad una studentessa: lei lo aiuta con un’app di mappe ma è una scusa per farla salire in auto e violentarla

Sono stati gli agenti della Polizia di Stato del VII Distretto San Giovanni, a trarre in arresto in queste ore un 39enne, per il quale è stata disposta la misura cautelare in carcere.

Nei suoi confronti i gravi indizi di violenza sessuale aggravata a danno di una studentessa romana, che il pomeriggio dell’8 maggio, si era rivolta con un filo di forze a denunciare quanto le era appena accaduto, mentre si trovava in attesa dell’autobus in via della Magliana.

Ai poliziotti aveva raccontato di aver appena raggiunto la fermata quando un uomo a bordo di un’auto le si è avvicinato per chiedere indicazioni stradali. Si trovava in difficoltà non riuscendo a capire come raggiungere l’entrata del Grande Raccordo Anulare verso l’EUR.

Lei in un attimo ha la soluzione, e tira fuori il suo cellulare per consultare l’app di mappe stradali, e fornirgli le informazioni di cui aveva bisogno. Uno scambio durante il quale l’uomo approfitta del traffico dietro di sé per chiederle di salire in auto un momento. Le mostra il cellulare scarico e non può fare altro che usare il telefono della ragazza.

Lei gli crede, pentendosene subito dopo quando lui dopo averle chiesto di poter effettuare una telefonata trattine il telefono ed inizia ad importunarla, in un crescendo di paura, che finisce in una violenza sessuale in una zona isolata dove intanto il 39enne si era infilato con l’auto.

E’ stato lui stesso poi dopo quell’orrore, a riportarla nei pressi di Villa Bonelli e restituirle il telefono e da quel momento dopo la denuncia, è stata una caccia all’uomo effettuata con ogni mezzo investigativo, tra le immagini della  videosorveglianza cittadina all’individuazione fotografica del soggetto sospettato con l’esibizione di più album della polizia, dove la ragazza ha individuato l’orco.

L’Autorità Giudiziaria ha intanto disposto la misura applicativa della custodia cautelare in carcere, ora subirà il processo dove dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata.