Usava un capannone per il recupero metalli come discarica di bombole di gas: sventato rischio esplosione

Sequestrate maxi discariche nella Capitale: su oltre 6mila mq di terreno, rifiuti speciali e pericolosi destinati al mercato estero

E’ stata bloccata mentre si introduceva all’interno di una piattaforma industriale specializzata nel recupero rifiuti metallici, la donna, titolare di un’impresa, che aveva “scambiato” quel capannone ubicato nel territorio del IX Municipio per una discarica di rifiuti pericolosi, tra cui bombole di gas.

Sequestrate maxi discariche nella Capitale: su oltre 6mila mq di terreno, rifiuti speciali e pericolosi destinati al mercato estero

Sventato il rischio esplosione di una piattaforma industriale per il recupero di rifiuti metallici nel quadrante sud della Capitale, dove una donna è stata vista entrare alla guida di un autocarro.

La sua presenza sospetta era stata notata agli agenti della Polizia Locale del Gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale, che dopo averla bloccata hanno perquisito il mezzo.

Nel furgone carico di materiali di ogni tipo, non c’erano solo gli unici rifiuti ammessi in quel capannone, ma una quantità enorme di altri scarti da gettare. Rifiuti speciali e pericolosi, tra i quali anche una decina di bombole di gas, che avrebbero potuto esplodere e scatenare un incendio.

Alla donna denunciata titolare di un’impresa, è stato sequestrato carico e autocarro, su cui i rifiuti venivano con buona probabilità trasportati abusivamente in modo sistematico. Ora dovrà rispondere di gestione illecita di rifiuti in concorso con altri.

Sequestrati oltre 6mila mq di terreno usati come discarica abusiva

In due operazioni della Polizia Locale di Roma Capitale invece, sono stati posti sotto sequestro due terreni utilizzati come discariche abusive di rifiuti speciali, a Ponte di Nona e a Rocca Cencia.

Oltre 6300 metri quadri utilizzati nel primo caso come deposito di mobili e materiali di risulta, derivati da lavori edili. A tenere sotto controllo gli strani movimenti intorno al terreno privato di 300 mq sono stati gli agenti del IV Gruppo Torri, che al termine di un’indagine durata oltre tre mesi, hanno individuato almeno cinque persone implicate in un business di rifiuti, tutte denunciate per reati ambientali.

A quattro persone tutte italiane tra i 50 e i 60 anni, veniva affidato il materiale da sversare, ci pensava poi un cittadino romeno 40enne, a portarlo sl terreno e fare il resto.

Un altro enorme terreno di oltre 6mila mq nella zona di Rocca Cencia, era invece utilizzato come deposito di rifiuti pericolosi da cittadini di origine nord-africana.

Tutti titolari di imprese operanti nel settore dell’import/export, avevano introdotto nel loro business la raccolta di batterie d’auto esauste, auto dismesse dalla circolazione, oltre a condizionatori, frigoriferi e materiali informatici, destinati al mercato transfrontaliero.

Una discarica a cielo aperto divenuta una vera e propria bomba inquinante, per cui i tre denunciati dovranno rispondere per gravi reati ambientali.