Parco dei Castelli romani: “Cosa fare se si incontrano cuccioli di volpe in stato di abbandono”

Il ritrovamento dei piccoli di volpe ha messo in moto la macchina dei soccorsi che, in qualche caso, è controproducente

Due cuccioli di volpe sono stati salvati grazie alla segnalazione effettuata da visitatore che si era inoltrato lungo i sentieri del Parco dei Castelli romani situato nella zona dei Colli Albani. La coppia di canidi, con poche settimane di vita, versava in condizioni disperate per la malnutrizione e per l’azione aggressiva dei parassiti che ne avevano ricoperto il manto peloso.

Il ritrovamento dei piccoli di volpe ha messo in moto la macchina dei soccorsi che, in qualche caso, è controproducente

Nonostante l’incontro fosse avvenuto ormai a tarda sera nella zona di Monte Artemisio, l’uomo ha contattato i Guardiaparco che hanno preso in carico i piccoli e li hanno subito nutriti con latte di capra in attesa dell’arrivo di un veterinario che li ha poi consegnati al Centro di Recupero per la Fauna Selvatica (Cfrs) Lipu di Roma.

Un intervento effettuato in extremis, perché i due volpacchiotti erano ormai allo stremo delle forze e sarebbero molto probabilmente deceduti entro poche ore.

L’episodio ha poi indotto l’ente Parco a fornire una serie di indicazioni a chi dovesse imbattersi in situazioni di questo tipo.

Non tutti i cuccioli di volpe apparentemente abbandonati, infatti si trovano in una situazione di pericolo che richieda l’intervento diretto dell’uomo. Molto spesso gli esemplari più giovani escono dalla loro tana sotto lo sguardo discreto della madre che, nascosta a distanza, sorveglia le loro mosse lasciandoli tuttavia liberi di prendere contatto con l’ambiente circostante per poi rendersi, con il tempo e l’esperienza, del tutto autonomi.

Intervenire in una situazione del genere è dunque la prima cosa da evitare, soprattutto perché se manipolati o presi in braccio, i cuccioli prendono immediatamente l’odore della persona che li ha toccati spingendo potenzialmente, a quel punto, l’esemplare adulto ad abbandonare la propria prole perché ormai incapace di riconoscerla tramite l’olfatto.

I piccoli salvati all’interno dell’area protetta dei Colli Albani resteranno all’interno del centro di recupero per tutto il tempo necessario a rifocillarli e rimetterli in piena salute per poi tentare di liberarli di nuovo in natura restituendoli alla loro vita selvaggia.