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Parco Leonardo, la battaglia di civiltà del quartiere per un liceo sul territorio (VIDEO)

L’iniziativa sarà accompagnata da una petizione per sollecitare le istituzioni ad aprile un liceo in loco

È necessario realizzare il primo liceo a Parco Leonardo. Questa è la richiesta di residenti e associazioni che, negli ultimi giorni, hanno avviato un ciclo di incontri organizzativi per rendere sempre più concreta la possibilità di avere almeno qualche aula per i ragazzi del territorio.

L’iniziativa sarà accompagnata da una petizione per sollecitare le istituzioni ad aprile un liceo in loco

Questo, come gli altri progetti che abbiamo gestito -dice Antonio Canto di Parco Leonardo Futura- deve essere un punto fermo per Parco Leonardo e non solo. Un liceo oggi si deve fare senza sé e senza ma, è obbligatorio perché c’è la popolazione che lo richiede, lo richiedono le famiglie, ci sono i ragazzi e non riguarda solo Parco Leonardo, questo è un problema anche di Vignole e di un pezzo di Fiumicino.

Per questo iniziamo un ciclo di incontri con i residenti, con le famiglie, con i ragazzi e poi parleremo con il vice sindaco di città metropolitana Sanna, perché la competenza è di città metropolitana, parleremo col sindaco di Fiumicino Baccini, parleremo con l’assessore in regione e se c’è bisogno arriveremo fino al ministro dell’istruzione perché avere un liceo qui non è un vezzo, è una necessità”.

“I viaggi della speranza verso Roma -incalza Canto- devono finire, avere la possibilità di scegliere, di fare studiare i nostri figli qui sotto casa è una scelta di democrazia”.

Si tratta di una necessità per un territorio abitato prevalentemente da famiglie giovani che tra Parco Leonardo e Vignole conta circa 10.000 residenti.

Parco Leonardo tra l’altro -prosegue l’esponente di Parco Leonardo Futura- è una delle zone che fa più figli, i genitori hanno un’età media di 40 anni e ci sono tanti ragazzi e ragazze che stanno crescendo, ma ancora oggi le famiglie fanno la spola tra le varie stazioni o addirittura fino a Roma quando ci sono gli scioperi dei treni. Tante ragazze e ragazzi che stanno diventando grandi, pensare che ancora qui non ci siano almeno quattro aule per una sede staccata del Da Vinci o del Baffi è assurdo”.

E nel contempo, insieme a questo ciclo di incontri, avete avviato anche una raccolta firme?

 Esatto, parte una raccolta firme, andremo casa per casa, incontreremo tutti, dall’istituzione ai cittadini, perché questa è una battaglia di civiltà”.