Roma, “Hai fatto scappare il pesce” e pesta la fidanzata: la gita fuori porta finisce male

Trentatreenne finisce col braccialetto elettronico: il pestaggio alla fidanzata durante una battuta di pesca 

Pesca. Foto di archivio

Schiaffi e pugni alla fidanzata per essersi fatta scappare un pesce. Un romano 33enne, finito accusato per per maltrattamenti e lesioni, dovrà restare ad almeno 500 metri di distanza dalla fidanzata con il braccialetto elettronico.

Trentatreenne finisce col braccialetto elettronico: il pestaggio alla fidanzata durante una battuta di pesca

La storia risale a qualche giorno fa a Viterbo. Il trentenne di Roma Sud va a pescare al lago di Bolsena. Lì si apre un dramma. La fidanzata, mentre si trovano sul lungolago di Grotte di Castro, si fa sfuggire un pesce dalla canna. Scoppia la lite, si passa poi agli insulti e alla fine alle botte, tante.

A salvare la ragazza l’intervento dei carabinieri e di una ambulanza. “Sono un pluripregiudicato cresciuto a Tor Bella Monaca, non ho paura di niente”, gridava l’uomo cercando di trascinare giù dall’ambulanza la fidanzata. Ma non solo. Dopo gli insulti e le botte sono arrivati i ricatti.

I ricatti

Mentre la vittima veniva ascoltata in caserma il 33enne le invia i messaggini: “Stai attenta a quello che dici, devi dire che sei cascata sugli scogli…Cerca di ragionare”. E poi un filmato in cui  dà fuoco ai vestiti della fidanzata.

Alla donna i medici riconosceranno 30 giorni di prognosi perla guarigione. Mi diceva: “Poteva essere il pesce della tua vita...Ho cercato sempre di perdonarlo”. Le botte e gli insulti erano arrivati anche in altri ambiti. Erano una modalità. Da qui l’accusa di maltrattamenti un reato continuato.