Roma: al telefono “sono il dottor Giovanni”, poi le rapine alle escort

Nel mirino delle rapine giovani escort: chi era il "dottor Giovanni"

Le vittime delle rapine tre escort

Al telefono si presentava come “il dottor Giovanni”. Poi le rapine seriali. La stretta al collo delle vittime e la minaccia: “Se ti muovi, ti ammazzo”. In questo modo un 41enne ucraino, trapiantato a Roma da più di dieci anni e con un ordine del questore di lasciare il territorio italiano mai rispettato, si era specializzato a rapinare escort tra Prati e l’Esquilino.

Nel mirino delle rapine giovani escort: chi era il “dottor Giovanni”

Ora l’arresto su mandato di cattura firmato a piazzale Clodio, frutto degli accertamenti su tre denunce presentate al commissariato Esquilino da altrettante donne. A tradire il 41enne ucraino, Dmytro S., oltre ai tabulati telefonici, la descrizione fisica (1.90 castano e muscoloso) un dettaglio che non lascia equivoci: un tatuaggio tribale sul collo e che – come si è scoperto poi – partiva dal braccio sinistro.

Le vittime

Il 41enne, con precedenti per rapina, lesioni e evasione, agiva sempre con le stesse modalità. Nel mirino giovani connazionali aggredite al collo e minacciate in russo.

La prima – arrivata in Italia da pochi giorni – era stata adescata sul sito Escort forum e aggredita in un B&B di via Angelo Poliziano dove riceveva clienti. Le altre direttamente nella loro abitazione, dopo aver citofonato. La prima rapina – il 30 luglio dell’anno scorso – frutta 4mila euro. Terrorizzata dalle mani al collo la giovane consegna subito incassi e risparmi.

Pochi giorni dopo, il 17 agosto, la stessa scena. Sono le 17.30, vittima un’altra ucraina di 23 anni, rapinata in casa in via Ottaviano. Il 41enne stavolta con un complice (non identificato) e una bomboletta spray l’afferra al collo e la minaccia: “Stai ferma e in silenzio”.

La donna, però, riesce a chiudersi in una stanza e a chiamare il 112. Il rapinatore fugge col complice e meno di un’ora (alle 18.20) bussa in un appartamento in via Cipro. Altra escort, 33 anni, altra rapina.

La donna prova a difendersi, il 41enne chiama al telefono i due complici – gli ordina di salire “la porta è aperta” – e lega la vittima con delle fascette di plastica. Il colpo è ricco: i tre riescono a portare via 3.300 euro in contanti, una borsa di Dolce e Gabbana, un anello di Bulgari, un collier e due cellulari, tra cui un iPhone.

Dalla successiva analisi dei tabulati telefonici – sono 200 i numeri che allacciano in quell’ora quelle tre vie – emerge che i tre rapinatori si trovavano nella stessa area alla stessa ora in cui erano consumate le rapine.

Per il finto “dottor Giovanni” ora è scattata la misura cautelare in carcere. I due complici – pure loro ucraini ma residenti a Vitinia – verranno processati in stato di libertà.