Cornacchie killer: picchiate e beccate sui passanti che non sanno come difendersi

Da Ostia a Casal Palocco cornacchie in azione, i motivi possono essere diversi 

Cornacchie killer: picchiate e beccate sui passanti che non sanno come difendersi
Una cornacchia grigia (foto: Marco Dinetti - Lipu)

In questi giorni sono diverse le segnalazioni che arrivano per attacchi improvvisi da parte delle cornacchie, lungo le strade. Dai racconti sembra quasi di essere in un film di Hitchcock, che di orrore procurato dagli uccelli se ne intendeva.

Le persone vedono le cornacchie arrivare e provano a difendersi come possono, fuggendo via e rintanandosi nel primo posto utile. Resta la sorpresa nel ricevere queste beccate mentre si cammina per la strada. E molti si chiedono il perché.

Da Ostia a Casal Palocco cornacchie in azione, i motivi possono essere diversi

Le cornacchie, in questa seconda metà di maggio, sembrano spesso prendersela con chi passa per strada.

Qualche giorno fa una persona aveva segnalato l’attacco improvviso a Ostia, in viale Vega. Tre beccate, una di seguito all’altra. Un’altra persona segnala di essere stata puntata da una cornacchia e di essersi rifugiata di corsa in un negozio, sempre ad Ostia.

Segnalazioni arrivano anche dalla zona di Acilia, a San Giorgio e, nel pomeriggio di oggi giovedì 23 maggio, da Casal Palocco. In questo caso la persona interessata dice di essere stata aggredita da due cornacchie e di aver sentito che la stessa situazione è capitata ad altri.

In passato era accaduto anche nel quartiere Africano e a Casal Bernocchi (leggi qui).

Insomma si tratta di una avvenimento molto più frequente di quanto si possa pensare.

“I motivi possono essere diversi – spiega Marco Dinetti, responsabile Ecologia urbana della Lipu si può trattare, ad esempio, di una reazione anti predatoria legata al fatto che siamo nel pieno della nidificazione e, in questa fase, possono esserci dei piccoli per cui i genitori cercano di allontanare gli intrusi. In questo caso può essere quindi semplicemente una difesa della prole, più o meno enfatizzata in base all’indole della cornacchia. Bisogna cercare di non frequentare i dintorni del nido. E’ un comportamento legato alla stagionalità, quando i giovani si disperdono anche questo comportamento non ha più ragione di essere”.

Sembrerebbe essere proprio questo il caso della cornacchia che ha attaccato in viale Vega, dove una persona afferma di aver visto i piccoli in un nido.

La cornacchia grigia, che vive sul nostro territorio, così come la gazza, nidifica il più delle volte sugli alberi. Raramente su elettrodotti.

Ci possono essere anche altre motivazioni che possono spingere la cornacchia ad attaccare.

”Ad esempio –prosegue Dinetti –  quando il ‘cornacchiotto’ viene preso e allevato da persone e non dalla sua mamma e dal suo papà, che appartengono alla sua stessa specie, ci può essere un imprinting negativo che determina delle turbe comportamentali, come ad esempio comportamenti aggressivi”.

L’uomo cosa può fare per difendersi? Come prima cosa osservare dei comportamenti corretti.

“Qualche tempo fa –spiegano dalla Lipu di Ostia siamo andati in una scuola del X Municipio dove erano state segnalate delle aggressioni da parte delle cornacchie. Facendo un sopralluogo abbiamo trovato i cassonetti dell’umido aperti e abbiamo anche scoperto che alle cornacchie qualcuno portava delle piccole salsicce. Dar loro da mangiare, o lasciare del cibo a disposizione, è sbagliato. Gli animali selvatici non vanno nutriti perché il cibo lo trovano da soli. Le aggressioni sono comunque casi rari ed estremi ed è comunque praticamente impossibile che possano causare problemi seri alle persone anche perché, malgrado le apparenze, sono comunque animali che pesano appena 400-500 grammi e tendenzialmente timorosi dell’uomo”.   

L’eccessiva confidenza con l’animale selvatico non va bene, quindi. Un altro elemento che può attirare le cornacchie è l’abbigliamento nero poiché l’uccello viene attratto da questo colore riconoscendo la persona come un suo simile.

La persona come si difende?

“Se si riesce a capire che c’è il nido occorre stare alla larga – conclude Dinetti – oppure ci si può difendere aprendo l’ombrello dove ci sono delle situazioni puntuali”.