Roma, il regolamento sull’aspetto estetico della polizia locale non piace agli agenti (VIDEO)

E’ polemica tra gli agenti della polizia locale sulle norme da osservare in vista del Giubileo del 2025

Un vademecum sulle regole estetiche che la polizia locale di Roma Capitale dovrà seguire in vista del Giubileo 2025 ha scatenato qualche polemica tra gli agenti del corpo. Regole chiare da seguire in merito, ad esempio, al taglio di barba e basette per l’uomo al trucco, che non deve essere eccessivo per le donne.

E’ polemica tra gli agenti della polizia locale sulle norme da osservare in vista del Giubileo del 2025

A far discutere tra le altre cose è soprattutto la suddivisione per genere.

Quando si parla di decoro e dignità del dipendente, di come egli si presenta alla città -dice Raffaele Paciocca, della Rappresentanza Sindacale Unitaria Cisl Fp Roma- non dobbiamo andare a sindacare alcune scelte, alcuni gusti che sono prettamente personali. C’è una discriminazione che opera in tal senso. Bisogna mettersi attorno a un tavolo e avviare un confronto su questo regolamento per produrne uno aggiornato a quelle che sono le istanze, le esigenze dei dipendenti”.

Consideriamo che abbiamo anche 800 nuovi agenti e che ne stanno entrando molti, nella speranza di esaurire la graduatoria in tempo per il Giubileo. Il nostro impegno, a livello sindacale, è di fornire tutti gli strumenti normativi per varare un regolamento sulla dignità e sul decoro. Il regolamento di polizia locale sulle norme di comportamento è uno strumento che deve essere oggetto di un’attività di confronto con i sindacati, proprio per un adeguamento indispensabile a quelle che sono le nuove istanze della società civile. In dodici anni è cambiato tutto, si parla tanto di prossimità. Non dobbiamo allontanarci dalla società, dobbiamo giungere a un patto sociale rinnovato e questo passa anche attraverso l’apparenza estetica che sicuramente è rilevante”.

Voi sostenete che, oggi, bisognerebbe parlare di altro prima che di questo.

Noi riteniamo fermamente -aggiunge il rappresentante sindacale- che oggi bisognerebbe parlare di altro, parlare di condizioni di equiparazione alle altre forze di polizia perché si tratta di un problema di giustizia sociale. Noi facciamo lo stesso lavoro con le stesse tutele, la stessa retribuzione. A noi mancano alcuni profili di equiparazione. E’ importante che una persona a 62, 63 anni, non debba necessariamente, per quanto possa amare e avere dedizione per il proprio lavoro, non debba stare ancora su strada ma godersi una felice pensione”.