Questa sera, martedì 21 maggio, in prima serata su Rai 1 va in onda l’ultima puntata della miniserie evento dedicata a Guglielmo Marconi. Stefano Accorsi interpreta il padre della telegrafia senza fili. Nell’articolo le anticipazioni sull’ultima puntata.
In occasione del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi (Bologna, 25 aprile 1874) lunedì 20 e martedì 21 maggio in prima serata su Rai 1 arriva la miniserie evento con Stefano Accorsi dedicata al padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni, premio Nobel per la fisica nel 1909.
La miniserie miscela il genere storico-biografico alla spy story, restituendo la contemporaneità della visione di Marconi e la sua modernità come inventore, scienziato, imprenditore che ha fatto la Storia in Italia e nel mondo, padre delle tecnologie che hanno cambiato la vita dell’umanità.
Di questa straordinaria figura, la fiction tratteggia un ritratto inedito, focalizzandosi in particolare sull’ultimo anno della sua vita, il 1937, quando Guglielmo Marconi (Stefano Accorsi) divide la sua vita tra il laboratorio e il panfilo “Elettra”, dove vive con la moglie Maria Cristina (Cecilia Bertozzi) e l’amata figlia Elettra (Carolina Michelangeli).
La narrazione prende il via da un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista italoamericana Isabella Gordon, personaggio di finzione interpretato da Ludovica Martino. All’insaputa di Marconi, Isabella Gordon collabora con il regime riportando informazioni sul lavoro di Marconi al suo amante e funzionario dell’Ovra Achille Martinucci (Alessio Vassallo), braccio operativo del ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno).
Attraverso il filo conduttore dell’intervista, nella miniserie si ripercorre anche l’epica umana e scientifica dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti di Marconi appena diciottenne (Nicolas Maupas). Sulla Collina dei Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, nel 1895 il giovanissimo Guglielmo effettua la prima trasmissione senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto include anche altre straordinarie imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901 tra Cornovaglia e Canada.
Girata tra l’Emilia-Romagna e il Lazio, la miniserie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende e in spazi iconici del patrimonio storico italiano: da Villa Griffone, oggi sede della Fondazione Guglielmo Marconi-Museo Marconi, a Palazzo Venezia (in particolare la sala del Mappamondo, aperta solo in rare occasioni, messa a disposizione per le riprese); da Villa Mondragone a Villa Torlonia, fino al Museo Storico della Comunicazione. Per realizzare al meglio le scene sul panfilo “Elettra”, la casa-laboratorio di Guglielmo Marconi che non esiste più, è stato inoltre ricostruito in studio un modello di ben 27 metri di lunghezza.
Nell’ultima puntata in onda questa sera, martedì 21 maggio in prima serata su Rai 1 sia Marconi che Isabella sono sempre più sotto pressione da parte del regime fascista e degli agenti dell’Ovra. Marconi tenta di spiegarsi direttamente con Mussolini, anche per ottenere rassicurazioni rispetto al futuro di Enrico Fermi, suo protetto, che da poco gli ha rivelato dei dettagli sconcertanti sugli esperimenti che sta conducendo sulla radioattività. Nel frattempo, Isabella trova la casa svaligiata e si accorge che le è stato rubato il passaporto.
E dopo alcune eccessive schermaglie durante le sessioni dell’intervista con Marconi, lui interrompe le riprese del reportage, liquidandola. Ora Isabella non è più la giornalista spavalda dell’inizio, ma una giovane donna spaventata e poco lucida. Decide quindi di giocarsi il tutto per tutto. Riesce a convincere Marconi a darle una seconda chance e, approfittando della temporanea assenza dello scienziato e di sua moglie, sale a bordo del panfilo “Elettra” dove, manipolando la piccola figlia di Marconi, entra nel laboratorio dove ci sono le apparecchiature segrete e filma tutto.
Marconi scopre quindi che Isabella è una spia del regime e interrompe definitivamente le riprese del reportage, ma ormai è troppo tardi. Bottai ha infatti ottenuto ciò che voleva: la conferma che Marconi non sta lavorando a un’arma. La situazione precipita velocemente. Isabella, ormai non più utile al regime, è braccata dall’Ovra e tenta in tutti i modi di lasciare l’Italia.
La rabbia di Marconi verso di lei si trasforma nel desiderio di salvarla. Le lunghe ore passate insieme hanno fatto emergere le loro differenze, ma anche gli elementi che hanno in comune: l’intelligenza, l’energia, l’ambizione, la tenacia, l’appartenere contemporaneamente a due mondi, quello italiano, europeo e quello anglosassone.