Sono spuntati dal nulla puntando le pistole dei dispositivi contro l'edificio: devastate le colonne del Ministero
Intorno alle 11,00 di oggi sei attivisti sono stati bloccati al Ministero della Giustizia dagli uomini della Polizia di Stato del Commissariato Trevi. Imbracciavano ancora alcuni estintori che avevano appena attivato contro le colonne del palazzo.
Sono spuntati dal nulla su via Arenula armati di estintori i sei uomini di Ultima Generazione che stamattina hanno puntato contro il Ministero della Giustizie la pistola dei dispositivi e hanno sparato contro le colonne del palazzo.
Lo scopo stavolta era quello di imbrattare di una vernice nera il palazzo storico come segno di protesta contro l’uso indiscriminato di combustibili fossili causa di un inarrestabile cambiamento climatico.
Una volta riusciti nell’intento di spargere quel nero petrolio sull’edificio storico, sui sei attivisti si sono precipitati gli uomini della sicurezza e i poliziotti di Trevi che li hanno condotti presso gli uffici del Commissariato.
Sul posto in questo momento sono in corso i rilievi della Polizia Scientifica e della DIGOS.
L’ultimo blitz firmato da Ultima Generazione era avvenuto nelle modalità consuete sabato 18 maggio. In quel caso gli ecoattivisti avevano occupato all’improvviso viale del Muro Torto, disponendosi seduti e in fila lungo tutta la carreggiata.
Nell’azione dei trenta due persone inamovibili si sono letteralmente incollate sulla strada per difendere il principio di una partecipazione nelle “devastanti scelte politiche che siamo subendo tutti” – tra i commenti sulla protesta.
Giovedì 16 maggio invece, l’obiettivo degli attivisti di “Ultima Generazione” sono state varie vetrine di negozi di brand superlusso nel cuore delle vie dello shopping della Capitale, imbrattate di vernice.