Ha investito una donna uccidendola sul colpo, ha pianto gridando “chiamate l’ambulanza” e poi ancor prima che arrivassero i vigili urbani è scappato via facendo perdere le sue tracce per una settimana, quando è stato rintracciato e arrestato. La vittima si chiamava Mary Grace Catubay Duque, 42 anni, centralinista. Il 27 settembre scorso stava andando a lavoro. Ora la sentenza: il pirata della strada, un 31enne romano, è stato condannato a 5 anni di carcere.
Per la morte di Mary Grace il pirata della strada condannato per due reati. Dovrà risarcire anche il vedovo
Omicidio stradale e omissione di soccorso i reati contestati e riconosciuti dal giudice dell’udienza preliminare. Il pm aveva chiesto una condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere. Il giudice ha aggravato la pena stabilendo una condanna a 5 anni.
Due anni e 8 mesi per l’omicidio stradale e 2 anni e 2 mesi per l’omissione di soccorso.
L’imputato, che aveva già avuto guai con la giustizia per furto e droga, ha scelto di essere giudicato in abbreviato, il rito che gli ha garantito una pena ridotta appunto a 5 anni di carcere.
L’investimento stradale
Lei, Mary, di professione centralinista, alle sei e mezzo del mattino, stava andando a prendere il pullman per andare al lavoro; non ha avuto nemmeno il tempo di capire cosa le stesse succedendo. Lui, il pirata che viaggiava a velocità sostenuta, dopo l’impatto è sceso dall’auto sotto choc, ha gridato a squarciagola “chiamate l’ambulanza” e poi sopraffatto dalla paura è scappato via.
L’arresto una settimana dal terribile investimento. Mary morì dopo ventiquattro ore di agonia all’Umberto dove era stata trasferita dal Vannini.
La tragedia
Una Fiat Panda l’aveva investita a tutta velocità mentre stava cominciando ad attraversare la strada. Il 31enne alla guida durante la fuga nel traffico ha urtato altri tre veicoli, compreso un taxi.
E’ dall’auto incidentata e abbandonata che gli uomini della Polizia Locale di Roma capitale sono risaliti al conducente.
Il vedovo di Mary, assistito dall’avvocato Carlo Martina, si è costituito parte civile nel procedimento. Per lui il giudice ha stabilito una provvisionale di 100 mila euro.
L’imputato, difeso dagli avvocati Simonetta Galantucci e Matteo Gennarelli, ha sempre riferito di non aver visto la donna. “Era vestita di scuro ed ha attraversato in un tratto poco illuminato e fuori dalle strisce pedonali. Non l’ho vista…Da quel momento non ho pace”. I difensori già annunciano il ricorso in appello.