Frode delle assicurazioni “sottocosto”, agente di Tivoli a giudizio per 1.342 polizze pazze

Le assicurazioni sottocosto garantite grazie a un tranello: ora il processo per frode 

Roma è la città con l'aumento maggiore del prezzo dell'assicurazione auto - foto free

Assicurazioni sottocosto, ma con l’inganno. A dispetto dello strapotere e ai prezzi allettanti della assicurazioni online un agente assicurativo con base a Tivoli riesce in pochi mesi a chiudere più di mille contratti, 1.342 per precisione. Come? Col doppio inganno, ai clienti e alla sede centrale della compagnia assicurativa. Per lui ora è scattata l’accusa di frode assicurativa.

Le assicurazioni sottocosto garantite grazie a un tranello: ora il processo per frode

L’agente, un cinquantenne romano, dovrà presto affrontare un processo di fronte al tribunale di Roma per frode assicurativa. E’ stato appena rinviato a giudizio.

Il suo trucchetto piuttosto banale ma proficuo: alterava l’età dei titolari della polizza per favorirne un prezzo più che scontato. Così poteva capitare che un 18enne neo patentato diventasse un 50enne esperto per esempio ottenendo polizze sottocosto. Un raggiro compiuto però all’insaputa degli stessi clienti.

Una volta alterati i dati per ottenere la polizza a basso prezzo, l’agente procedeva a un nuovo ritocco dei dati per consegnare la polizzia (all’apparenza) esatta al cliente.

Quel pienone di clienti ha spinto la società madre, la Groupama, però, a fare controlli presso la sede distaccata di Tivoli ed è partita la denuncia. A quasi quattro anni dall’ispezione partirà il processo a carico dell’agente furbacchione.

Il tranello

Il trucchetto alla base della truffa è stato ricostruito dal pm Giancarlo Cirielli. Secondo il magistrato l’agente assicurativo per assicurarsi e assicurare ai clienti “un vantaggio derivante dalla stipula di contratti di assicurazione – rappresentato per i clienti dal pagamento di un premio inferiore al dovuto e per se stesso con aumento della clientela e delle relative provvigioni – emetteva 1342 polizze assicurative alterando in fase di inserimento dei dati nel sistema informatico della compagnia i codici fiscali dei reali contraenti”.

Più precisamente – specifica il magistrato la presunta frode sarebbe stata compiuta – modificandone alcuni caratteri alfa numerici in maniera tale da ottenere anni di nascita più favorevoli in termini di premio da pagare per i clienti consegnando poi agli stessi, ignari dei fatti, polizze cartacee riportanti i dati esatti, falsificando di fatto i contratti”.

La compagnia Groupama Assicurazioni Spa, assistita dall’avvocato Mauro Murano, ha conteggiato i mancati introiti, riconosciuti anche dalla procura di Roma, per oltre 180mila euro. Il processo si aprirà a giugno a piazzale Clodio.