Madre e figlio sequestrati in casa da una banda: caccia a due rapinatori fuggiti

Notte di terrore in una villetta alle porte di Roma: un 50enne e sua madre sequestrati e legati in casa durante una rapina a mano armata

Avevano preso di mira una villetta piuttosto isolata in una frazione di Cecchina ad Albano Laziale, i tre rapinatori che il 7 aprile di due anni fa, a volto coperto, l’hanno raggiunta per mettere in atto una rapina senza scrupoli, a danno del proprietario e dell’anziana madre che viveva con lui.

I due sono stati legati e sequestrati dentro casa, fino a quando il proprietario, in parte liberato per cercare il denaro da consegnare ai malviventi, non è riuscito a recuperare la sua pistola facendoli fuggire.

Notte di terrore in una villetta alle porte di Roma: un 50enne e sua madre sequestrati e legati in casa durante una rapina a mano armata

E’ stata una notte di terrore quella passata da un uomo e la sua anziana madre sequestrati e rapinati due anni fa, all’interno della loro casa nella località di Montagnano a Cecchina.

In tre avevano deciso di colpire l’abitazione collocata in una zona isolata del territorio di Albano, e così hanno fatto la sera del 7 aprile 2022, quando si sono coperti il volto con un passamontagna, e indossati i guanti, hanno estratto pistola e cacciavite per puntarli contro le vittime.

Tutto era iniziato intorno alle 20,30, quando la banda aveva sorpreso il padrone di casa fuori dalla sua abitazione, e dopo averlo accerchiato e costretto a rientrare per mettere in atto la rapina, lo ha immobilizzato insieme alla madre con del nastro adesivo.

Nella paura di quei momenti, l’opportunità di liberarsi per la vittima è arrivata quando rovistando tutta la casa, i malviventi non hanno trovato il denaro ed hanno costretto il 50enne a cercarlo per farselo consegnare.

In camera da letto però, oltre ai contanti, l’uomo teneva nascosta la sua pistola detenuta legalmente, con la quale è riuscito a mettere in fuga i rapinatori.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Castel Gandolfo intervenuti all’epoca, hanno fatto partire subito le indagini che dopo due anni, grazie alle analisi di tracce biologiche repertate sul luogo della rapina, hanno concentrato i sospetti sul profilo biologico di un 54enne italiano con precedenti, e perfettamente compatibile a quello di uno dei rapinatori rinvenuto nella villa.

L’uomo è il primo membro della banda ad essere catturato e ristretto nel carcere di Latina, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre i militari sono ancora sulle tracce degli altri due complici.