Muore a 28 anni durante l’asportazione di un angioma dietro a un orecchio in una clinica romana: la procura apre un’inchiesta. Per la morte della giovane di Centocelle, Michela Andretta, avvenuta il 3 maggio, ci sono ora tre medici iscritti nel registro degli indagati.
La 28enne è morta durante un intervento per la rimozione di un piccolo angioma dietro all’orecchio: disposta l’autopsia
A finire nel mirino di piazzale Clodio l’intera equipe medica: il chirurgo, l’anestetista e un assistente. L’accusa, omicidio colposo in ambito sanitario.
I medici hanno spiegato ai familiari che la causa della morte improvvisa potrebbe essere collegata a un improvviso arresto cardiaco.
La risposta arriverĂ con l’esame autoptico. L’autopsia, che sarĂ eseguita dal medico legale Gianluca Marella, il medico legale nominato dalla Procura, si svolgerĂ oggi. Al termine arriveranno i primi provvisori risultati sulle cause del decesso in attesa delle conclusioni che potrebbero essere depositate a luglio. Una volta conclusa l’autopsia, la famiglia potrĂ fissare la data del funerale.
Michela è deceduta verso le 13 di venerdì 3, un’ora dopo essere entrata in sala operatoria. Una operazione ritenuta comunque di routine. Il primo aspetto da chiarire è quale fosse la grandezza dell’angioma. Che è stato rilevato sulla nuca vicino all’orecchio sinistro.
Eppure le condizioni di Michela – i cui familiari e il fidanzato Andrea Carboni sono assistiti dall’avvocato Marina Colella – sono precipitate in pochi minuti.
Il dolore del fidanzato
La giovane da qualche mese conviveva col fidanzato ad Acilia. Lui ora è distrutto. “Non era preoccupata, era un intervento programmato da tempo“, lo sfogo del fidanzato che ha subito presentato denuncia alla stazione dei carabinieri di Centocelle.
L’operazione, iniziata intorno alle 12, si è chiusa nel modo piĂą inaspettato. “Ci hanno chiamato dicendoci che era morta per arresto cardiaco“.
I carabinieri, su disposizione della procura di Roma, hanno sequestrato la cartella clinica della 28enne.  Michela – ripetono i familiari – non era assolutamente preoccupata per l’intervento chirurgico ed era in buone condizioni di salute.
“Siamo certi che la consulenza dimostrerà il rispetto dei protocolli ospedalieri”, dicono gli avvocati Cesare ed Eleonora Piraino, difensori dell’anestetista.
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