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Civitavecchia, ragazzi in branco per pestare due coetanei: i carabinieri identificano i responsabili

Quattro ragazzi sono stati individuati come responsabili di un'aggressione di gruppo ai danni di due coetanei, scatenando una rissa furibonda

Civitavecchia:  arriva ad una conclusione la ricerca dei ragazzi che si erano massacrati di botte in quella che apparentemente sembrava una rissa da strada senza esclusione di colpi nel quale era spuntato fuori anche un coltello.  In realtà il branco, non meno di una quindicina di giovanissimi picchiatori, era stato aizzato da quattro “capobranco” per pestare due coetanei.

Quattro ragazzi sono stati individuati come responsabili di un’aggressione di gruppo ai danni di due coetanei, scatenando una rissa furibonda

Gli inquirenti hanno chiuso le indagini, condotte dai carabinieri, identificando i responsabili dell’aggressione di gruppo ai danni di due malcapitati.

Ad aizzare la violenza di gruppo contro i due ragazzi malmenati, tanto da restare feriti ed essere ricoverati in ospedale, sono stati quattro giovani.

Pochi giorni fa le due vittime erano rimaste coinvolte in un’aggressione, inizialmente derubricata come rissa.

In realtà le persone rimaste ferite erano state attaccate da almeno una quindicina di ragazzi, che li hanno pestati a dovere, essendo in evidente superiorità numerica.

Questo perchè, quelli che di fatto erano i quattro “capobanda” avevano avuto degli screzi con i coetanei aggrediti, tutti tra i 18 e i 20 anni, con anche due minorenni.

Alla vista delle  forze dell’ordine, allertate dai residenti della zona, la maggior parte dei giovani coinvolti si era fermata, smettendo di prendere parte al pestaggio.

La fuga non ha salvato dall’identificazione i quattro ragazzi ritenuti responsabili di aver alimentato quella follia collettiva, che poteva ammazzare la coppia di aggrediti.

La ricostruzione dell’accaduto è stata possibile grazie ai filmati estrapolati dagli “occhi elettronici”, le telecamere di sicurezza presenti nella zona, che hanno ripreso tutto l’accaduto.

Adesso l’autorità giudiziaria, su impulso della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Roma ha imposto ai carabinieri di ascoltare tutti i testimoni della rissa, per chiarire le motivazioni che hanno scatenato le violenze ed altri punti oscuri.

Terminata questa fase, sarà possibile stabilire gli eventuali capi d’imputazione e dare il via al processo.

Ricordiamo che in caso di imputazione, ogni indagato va ritenuto come presunto innocente fino all’emissione a suo carico di una definitiva sentenza di condanna irrevocabile, terminati tutti i gradi del processo, con le eventuali prove che si formeranno solo nel dibattimento.

Ricoverati all’ospedale San Paolo, oltre a varie escoriazioni e tagli, una delle due vittime ha riportato anche la frattura del setto nasale.

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