Come funzionerà la nuova tassa destinata a gravare su coloro che visitano l’isola
Il caso di Venezia che ha subordinato al pagamento di una tassa di 5 euro a persona i turisti che vogliono visitarla inizia a fare scuola. Sulla scia di quanto disposto dall’amministrazione della città lagunare si è, infatti, inserita anche Ponza nell’ambito della cui competenza territoriale rientrano le isole di Palmarola e di Zannone.
Il consiglio comunale guidato dal sindaco Franco Ambrosino ha, infatti, approvato una delibera che subordina al pagamento di una “tassa di stazionamento” le imbarcazioni che attraccano su Ponza e su Palmarola.
Un balzello destinato a entrare in vigore dal prossimo mese di luglio in via sperimentale per poi trasformarsi in una tassa permanente a partire dal 2025. Gli incassi serviranno, in primo luogo, a coprire i costi delle attività di controllo effettuate dall’ente locale lungo le proprie coste. Attività di sorveglianza che sono indispensabili per la protezione e la sicurezza di aree marine di assoluto pregio ambientale.
L’importo della tassa di stazionamento varierà in funzione e della lunghezza della barca interessata partendo da un minimo compreso tra 20 e 50 euro al giorno per i natanti fino a 10 metri.
Il regolamento istitutivo in corso di pubblicazione sul sito del comune potrà essere aggiornato dalla Giunta senza passare per il voto dell’assemblea e prevedrà altri due scaglioni tariffari. Uno per yacht e imbarcazioni comprese tra 10 e 20 metri, e uno per quelli di dimensioni superiori ai 24 metri.
L’effettiva entrata in vigore della misura dipenderà anche dalla messa a punto dell’applicazione informatica di supporto che prevede una struttura articolata. Si tratta di mettere on line sia un sito web, sia un sistema di accesso da remoto per Ios e android che consenta di effettuare il versamento della tariffa on line.
All’applicazione saranno connessi ulteriori servizi come quelli relativi alla richiesta di autorizzazione al conferimento dei rifiuti sull’isola, la prenotazione dei taxi boat e l’offerta presente in termini di attività di ristorazione e di visite guidate.
Il nuovo sistema di prelievo è strettamente connesso alla devoluzione in capo al comune isolano di competenze inerenti al controllo delle aree protette e alla tutela delle specie marine collocate in una zona, peraltro, sottoposta a diversi vincoli ambientali.
L’ente locale intende quindi utilizzare la tassa anche per sostenere i maggiori oneri derivanti dal rispetto delle disposizioni contenute nel Piano di assetto idrogeologico che individua, tra l’altro, le zone dove sé possibile l’ormeggio delle imbarcazioni e la pratica della balneazione.
L’obiettivo è quello di proteggere le coste ma anche di evitare l’afflusso caotico di natanti di ogni genere nei pressi delle calette e delle spiagge più gettonate.
Scopo del provvedimento , infatti, non è di ridurre la presenza dei turisti sull’isola spaventandoli con un incremento dei costi di soggiorno, bensì quello di prevenire l’inquinamento acustico e ambientale provocato dalle barche.
In cima alla lista delle finalità della delibera c’è anche quella di favorire un’intensificazione delle attività di sorveglianza in modo tale da impedire che dalle imbarcazioni da diporto vengano scaricati a mare rifiuti e materiali proibiti e che vengano praticate attività di pesca non autorizzate.
Le imbarcazioni che saranno chiamate al pagamento della tassa di stazionamento dovranno continuare a pagare anche la tassa di sbarco che, nella scorsa stagione, era stata aumentata a 5 euro, una delle più care a livello regionale.