Enorme colonia di api recuperata dall'etologo Andrea Lunerti: stavolta aveva preso casa in una scuola elementare
Avevano occupato la soffitta di una scuola elementare sciamando più volte, le migliaia di api che hanno richiesto ieri mattina il pronto intervento dell’etologo Andrea Lunerti.
Quel ronzio coperto molto spesso dagli schiamazzi dei bambini che giocavano nel giardino della scuola elementare, ad un tratto era diventato un vero pericolo, perché a produrlo, soprattutto durante le sciamature di questa primavera, erano migliaia di api che, sempre più numerose, avevano preso casa nella soffitta di un istituto scolastico.
E’ successo ad Anguillare Sabazia Scalo, nella scuola dove ieri è scattato l’SOS Andrea Lunerti, facendo intervenire l’ormai celebre etologo salva api.
E’ stato lui stesso a raccontare sui suoi canali social, la complicata operazione, stavolta non priva di imprevisti per aspirare le migliaia di api vive e trasportarle nel “Rifugio del Lupo”.
“La scuola è finalmente al sicuro ma da tempo ospitava un’enorme colonia di api nella soffitta di uno degli edifici – spiega Lunerti -. La preside le aveva viste sciamare più volte, ma nessun episodio di punture dei bambini aveva mia preoccupato fino a qualche ora fa“.
Con l’attività della colonia di api sempre più grande, non era più possibile mettere a rischio l’incolumità dei bambini durante le attività nel giardino della scuola, e alla fine i tecnici comunali preoccupati, hanno richiesto l’intervento dell’etologo, per far si che le api potessero traslocare ma nel contempo restare vive.
“L’operazione come sempre, non è stata esente da fatica e punture – ha raccontato Lunerti -, ma questo è normale, perché le api ovviamente non sanno che le stiamo portando in salvo e dunque non accettano volentieri il trasferimento”.
A vivere una giornata storta però non sono stati solo gli insetti, perché ad essere raggiunto dalle api infuriate, è stato persino il responsabile comunale della struttura scolastica, che si era messo a 50 metri dal prelievo dello sciame dal favo. Una distanza evidentemente non sufficiente a preservargli la testa dalla “fuga” degli insetti più infastiditi.
Le api alla fine, per la gioia di tutti che le volevano comunque salve e al sicuro, sono state aspirate con cura e ricollocate nel Rifugio del Lupo a Morlupo, sempre più popolato dopo gli interventi di questa primavera.