Nelle case dell'hinterland ci sono armi legali per fare una guerra: su richiesta del Prefetto partono i controlli
I fitti controlli dei Carabinieri sulle armi detenute legalmente dai proprietari tra Roma e provincia, sono scattati in queste ore da parte dei militari della Compagnia di Frascati nelle aree del versante sud-est della Capitale.
In tanti non hanno superato le verifiche sulle condizioni con cui le armi vengono conservate e protette, in particolare pistole e fucili che spesso, vengono lasciate incustodite e a rischio di essere rubate e immesse nel mercato illegale. Circa 2mila proprietari sono stati sottoposti a verifiche e per oltre 300 di loro, sono scattate denunce, sequestri e diffide.
Su disposizione del Prefetto di Roma, tornano nell’hinterland della Capitale i controlli sulle armi legali detenute in 4600 abitazioni tra i comuni di Frascati, Castel Gandolfo, Velletri, Colleferro, Tivoli, Subiaco, Palestrina e del litorale sud, tra Pomezia e Anzio.
Dopo i controlli svolti nel mese di marzo dai Carabinieri del Gruppo di Ostia, è toccato agli uomini e le donne di Frascati stavolta, passare al setaccio le case in cui risultavano presenti armi detenute legalmente.
Un arsenale di quasi 5mila armi in cui sono emerse gravi questioni legate soprattutto alla modalità di custodia e porto delle armi da sparo e munizionamento, oltre ai requisiti morali e giudiziari, richiesti per possederle.
Nei controlli su quasi 2mila possessori di armi per quattro persone sono scattate infatti denunce in stato di libertà, mentre sei persone sono state segnalate al Prefetto per la revoca del porto d’armi. Ma a risultare di diverse centinaia è stato soprattutto l’impressionante quantità di soggetti diffidati all’uso delle armi per mancata idoneità psicofisica.
A margine dei controlli sui proprietari di armi, sono stati effettuati dai militari di Frascati anche diversi sequestri. Sono almeno 18 le armi da fuoco e quasi 500 munizioni i materiali ritirati, tra sequestri e ritiri amministrativi.
Allarmante la quantità e tipologia delle violazioni riscontrate dai Carabinieri, che oltre alla mancata o non aggiornata certificazione medica di idoneità psicofisica, hanno riscontrato in svariati casi munizionamento in più rispetto al consentito, porto d’armi scaduto, omessa denuncia del trasferimento del luogo di custodia delle armi, cessione di armi senza la prevista autorizzazione e il possesso abusivo di armi