Il ministro dell’Istruzione, quella a La Sapienza è una protesta sbagliata

Per il ministro Valditara la protesta a La Sapienza è sbagliata. Sciopero della fame e mobilitazione vanno avanti

Quella in atto all’Università Sapienza di Roma “é una protesta sbagliata”. Il ministro dell’Istruzione e Merito Giuseppe Valditara, arrivando in visita al Salone del Mobile di Rhoha bollato così la protesta da giorni organizzata all’interno dell’ateneo romano e che l’altro pomeriggio ha fatto contare 2 arresti e 27 feriti tra le forze di polizia.

Per il ministro Valditara la protesta a La Sapienza è sbagliata. Sciopero della fame e mobilitazione vanno avanti

La scienza e la ricerca sono libere, i rapporti tra le università italiane e quelle israeliane devono continuare – ha concluso -. È vergognoso pretendere che si interrompano i rapporti scientifici e di ricerca tra università. Scienza e ricerca devono essere libere e non sottomesse alla politica“.

Intanto la protesta a La Sapienza continua. Due studenti sono ancora incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato dell’Università. Francesca e Leonardo, fanno parte entrambi dell’organizzazione Cambiare Rotta e studenti dell’ateneo romano.

Andremo avanti a oltranza fino a che la rettrice Antonella Polimeni non ci darà una risposta e aprirà con noi il dialogo“, spiegano.

L’assemblea al pratone

I ragazzi ricordano anche l’appuntamento per l’assemblea studentesca in programma oggi, 18 aprile, alle 18 al pratone, nella città universitaria, dove è invitata la rettrice, oltre alla governance d’ateneo, “affinché – sottolineano – possano fare un passo indietro rispetto alla loro scelta politica di non rompere gli accordi che oggi ci rendono complici del genocidio in Palestina e dell’escalation militare generalizzata”. Sul pratone dell’università continua a essere presente anche il presidio delle tende.

L’appello degli studenti

Appello a democratici, pacifisti e società civile a sostenere le richieste di studenti e accademici nelle università per fermare il genocidio in Palestina“, scrivono gli studenti di Cambiare Rotta.

Siamo studenti e studentesse dell’Università La Sapienza di Roma, abbiamo deciso di intraprendere uno sciopero della fame dalla mattina di mercoledì 17 aprile, incatenati sotto al rettorato del nostro ateneo.

Ci rivolgiamo a tutti coloro le cui coscienze sono scosse dalle terribili immagini del genocidio in corso a Gaza, dalla preoccupante condizione in cui versano tutti i territori palestinesi sotto attacco continuo, e dalla possibilità sempre più reale di una escalation generalizzata della guerra in Medio oriente e non solo.

Siamo arrivati alla scelta di questa forma di protesta non violenta, dopo mesi di una mobilitazione eterogenea e diffusa che ha visto in diversi settori della società una presa di posizione netta contro le guerre, per un cessate il fuoco, per fermare l’escalation in corso che rischia di trascinare il mondo in una terza guerra mondiale a pezzi.

A tutto questo però è corrisposto soltanto un preoccupante avvitamento antidemocratico che nei casi più estremi si è tradotto anche in manganelli e violenza repressiva su studenti e studentesse, tanti gli ultimi eventi noti“.