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Scontri con la Polizia alla Sapienza, non solo studenti: tra gli infiltrati, gli anarchici

In seguito agli scontri a La Sapienza si sono contati più di 20 feriti tra le forze dell'ordine: le indagini

Non solo studenti: negli scontri di ieri all’università La Sapienza che hanno fatto contare due arresti e 27 feriti tra le forze dell’ordine (il conteggio tra gli studenti non è noto), ci sarebbero state anche frange di attivisti di altri ambienti oltre quelli prettamente filopalestinesi che invocano l’isolamento di Israele.

In seguito agli scontri a La Sapienza si sono contati più di 20 feriti tra le forze dell’ordine: le indagini

Tra questi attivisti anarchici assieme ai militanti del partito dell’Unione democratica arabo palestinese, la stessa sigla alla quale è iscritto il 27enne libico Mohammed Albarq Ali Junmah (studente di economia), arrestato dalla polizia ieri pomeriggio (martedì 16 aprile) per aver danneggiato un’auto di servizio saltandoci sopra durante gli scontri prima sotto al rettorato della Sapienza, e quindi anche fuori dall’ateneo, di fronte a due commissariati.

È quanto emerge dalle indagini della Questura di Roma che sta procedendo a segnalazioni e denunce.

Il conteggio dei feriti

Intanto oggi la Questura di Roma ha reso noto il bilancio dei poliziotti feriti negli scontri: 16 poliziotti del Reparto Mobile, 9 della questura della Capitale e 2 dei carabinieri. In due hanno riportato prognosi superiore ai 20 giorni.

Tra loro anche il dirigente del commissariato San Lorenzo che sarebbe stato aggredito da alcuni giovani davanti al suo ufficio, fra i quali Stella Boccitto, 29 anni, laureata, anche lei arrestata.

Il presidio sotto il rettorato in occasione della riunione del Senato accademico da parte dei collettivi non era stato annunciato come i tre cortei.

Esperti della polizia scientifica da ieri stanno visionando i filmati per identificare i protagonisti di scontri e provocazioni.

Arresti convalidati

Intanto i due arresti – scattati a seguito dei tafferugli e degli scontri avvenuti alla Sapienza fra le forze.dell’ordine e i collettivi degli studenti pro-Palestina, con relativi infiltrati – sono stati convalidati oggi a piazzale Clodio.

Per la 29enne Stella Boccitto (incensurata e laureata in cooperazione internazionale alla Sapienza con 110 e lode) accusata di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, il giudice monocratico ha disposto la convalida dell’arresto rimettendola in libertà in attesa del processo.

Alla ragazza venivano contestate le accuse di resistenza e lesioni. La giovane ha spiegato di non avere nessuna responsabilità: “Non ho aggredito nessuno“.

Dopo la convalida dell’arresto è tornato libero anche l’altro giovane fermato, il 27enne libico fermato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il processo deciderà se vanno considerati responsabili o meno.

Accuse respinte

Non c’è stato alcun assalto al commissariato, avevano appena arrestato in silenzio uno di noi. Volevamo avere sue notizie, portare solidarietà“, hanno spiegato poi le ragazze e i ragazzi di “Sapienza for Palestine” in una conferenza stampa davanti al rettorato dell’università romana dopo gli scontri di ieri.

È pretestuoso – ribadiscono – continuare a parlare di un assalto al commissariato che non c’è stato. Non si parla invece della rettrice che preferisce manganellare piuttosto che scendere ad ascoltarci“. Gli studenti aggiungono, inoltre, che in ospedale c’è una ragazza ferita dai manganelli“. 

In sciopero della fame

Nel frattempo più studenti e studentesse si sono incatenati e sono in sciopero della fame: il presidio con le tende all’interno dell’università La Sapienza.

Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo – spiegano in un appello – Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d’Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento“.

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