Secondo le intenzioni dei progettisti l’opera avrebbe dovuto favorire l’aggregazione di residenti e visitatori. Ma a poco più di due anni dall’inaugurazione, avvenuta il 16 dicembre del 2021, il nuovo Anfiteatro Sorgente Acqua del Turco, situato in zona Anzio Colonia, è uno spazio di desolazione e trascuratezza.
L’Anfiteatro pensato come luogo di aggregazione a due passi dal Tirreno giace in condizioni di abbandono
I giochi d’acqua hanno lasciato il passo al degrado e all’abbandono di una pavimentazione realizzata con tessere di mosaico aggredite dalla muffa viscida provocata dall’umidità.
La struttura ha dimensioni notevoli. Oltre alle fontane è dotata di una grande piazza e da una tribuna da cui assistere gli eventi con tanto di arredo urbano, illuminazione a led, zone verdi e prati con aiuole che dovrebbero essere fiorite e sono preda delle erbacce.
All’epoca dell’apertura i lavori furono celebrati dall’amministrazione locale con enfasi ed entusiasmo trattandosi di un’opera che si inseriva in un quadro di intervento di riqualificazione più ampio in cui è rientrata l’istituzione de nuovo Belvedere sul Mare lungo la Litoranea e la valorizzazione della Riviera Mallozzi, oltre ai lavori di restyling della storica via Paolini.
Ora, all’entusiasmo ostentato dagli esponenti del comune tirrenico si sono sostituite le critiche e le lamentele della cittadinanza che non tollera la dissipazione delle risorse pubbliche ma soprattutto la mancanza di manutenzione dell’area.
C’è chi sottolinea che l’esistenza dell’Anfiteatro non è neppure segnalata da apposita cartellonistica e che, se le pompe che alimentano i giochi d’acqua fossero state disattivate durante la stagione invernale la formazione delle muffa non ci sarebbe stata.
A far da corollario a questo florilegio di contestazioni ce ne sono altre che puntano il dito contro la mancata installazione nell’area dell’Anfiteatro di piante ad alto fusto capaci di offrire ombra e riparo dai raggi del sole durante la bella stagione.
Da altri arriva la protesta contro una nuova colata di cemento che ha comportato la disattivazione di tutte le fontanelle di acqua pubbliche per deviarne i flussi verso la nuova infrastruttura idrica oltre all’assoluta mancanza di cestini dove poter gettare la spazzatura.